Medicinali

Antibiotici: attenti all’uso specie per i neonati

Medici

di Ida Giangrande

Ogni anno nel mondo muoiono all'incirca 1,5 milioni di neonati per gravi infezioni e nel 2012 quasi sette milioni di neonati sono stati sottoposti a trattamento per patologie infettive batteriche. Gli antibiotici costituiscono la difesa più importante ma vengono spesso utilizzati in modo eccessivo e non sempre corretto provocando l'aumento di microrganismi multiresistenti.

L’allarme è stato lanciato dalla Società italiana di neonatologia (Sin) in occasione del VII Convegno Internazionale sulle infezioni neonatali, che si è tenuto a Pavia dal 9 al 10 giugno. L’Italia è tra i paesi più a rischio perché è tra quelli dove i batteri, a causa dell’uso massiccio di antibiotici negli ultimi tre decenni, sono divenuti più resistenti. Secondo lo European Centre for Disease Prevention and Control, il nostro Paese è al quinto posto per utilizzo giornaliero di antibiotici dopo Grecia, Francia, Lussemburgo e Belgio. “La storia della scoperta di nuove classi di antibiotici ci insegna che l’emergere di resistenze avviene naturalmente non appena l’antibiotico viene utilizzato“, ha detto Mauro Stronati, presidente della Sin. “Il quadro che emerge è quello di un mondo in cui ‘l’arsenale’ per combattere i microrganismi è sempre più povero di mezzi: da un lato lo scarso investimento delle industrie farmaceutiche nella scoperta di nuove molecole, dall’altra la circolazione su scala mondiale di batteri resistenti a pressoché tutti gli antibiotici già in commercio”. Per gli esperti dunque è necessaria l’adozione di un protocollo di prevenzione contro la diffusione di batteri e soprattutto una rieducazione tesa alla moderazione dell’uso di antibiotici, da usare solo dietro prescrizione medica, soprattutto nel caso di somministrazione ai bambini.




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