Giubileo della Misericordia
Papa Francesco agli adolescenti: “Cari ragazzi e ragazze, la vostra felicità non ha prezzo e non si commercia”
“Cari ragazzi e ragazze, la vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una ‘app’ che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore. La libertà è un’altra cosa”: papa Francesco parlando ai circa 100mila giovani venuti da tutta Italia a Roma per celebrare il Giubileo dei Ragazzi e delle Ragazze.
Durante l’ omelia per la messa conclusiva del Giubileo dei ragazzi papa Bergoglio ha esortato i giovani a non accontentarsi della “mediocrità”, a non “vivacchiare stando comodi e seduti”, a non fidarsi “di chi vi distrae dalla vera ricchezza, che siete voi, dicendovi che la vita è bella solo se si hanno molte cose; diffidate di chi vuol farvi credere che valete quando vi mascherate da forti, come gli eroi dei film, o quando portate abiti all’ultima moda”. E aggiunge: “Il Signore, se andate alla sua scuola, vi insegnerà a rendere più belli anche l’affetto e la tenerezza. Vi metterà nel cuore un’intenzione buona, quella di voler bene senza possedere, di amare le persone senza volerle come proprie, ma lasciandole libere. Perché l’amore è libero! Non c’è vero amore che non sia libero! Quella libertà che il Signore ci lascia quando ci ama. Lui è sempre vicino a noi”.
Una libertà, quella di Dio, ben diversa da quella propinata dal mondo: “Molti vi diranno che essere liberi significa fare quello che si vuole. Ma qui bisogna saper dire dei no”, incoraggia Papa Francesco, perché “se tu non sai dire di no, non sei libero”. Libero è infatti “chi sa dire sì e sa dire no. La libertà non è poter sempre fare quello che mi va: questo rende chiusi, distanti, impedisce di essere amici aperti e sinceri; non è vero che quando io sto bene tutto va bene. No, non è vero. La libertà, invece, è il dono di poter scegliere il bene: questa è libertà”.
Libero è dunque “chi sceglie il bene, chi cerca quello che piace a Dio, anche se è faticoso, non è facile”. “Ma io – afferma papa Francesco -credo che voi giovani non abbiate paura delle fatiche, siete coraggiosi! Solo con scelte coraggiose e forti si realizzano i sogni più grandi, quelli per cui vale la pena di spendere la vita. Scelte coraggiose e forti”.
Una di queste è “imparare ad amare” e l’amore è una “grande responsabilità”; al contempo “è la carta d’identità del cristiano, l’unico ‘documento’ valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù”. “Volete accogliere l’invito di Gesù a essere suoi discepoli?”, domanda il Vescovo di Roma alla piazza stracolma, “volete essere suoi amici fedeli? Il vero amico di Gesù si distingue essenzialmente per l’amore concreto; non l’amore ‘nelle nuvole’, no, l’amore concreto che risplende nella sua vita”, non quello delle “telenovelas” o di “un teleromanzo”.
“Volete vivere questo amore che Lui ci dona?”, insiste a braccio Francesco, “volete o non volete? Cerchiamo allora di metterci alla sua scuola, che è una scuola di vita per imparare ad amare”. E questo “è un lavoro di tutti i giorni”, oltre che “la via per essere felici”.
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