4 Marzo 2016

4 Marzo 2016

Prima di tutto ascolta

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,28-34)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Il commento

Allora si avvicinò a lui uno degli scribi” (12,28). Siamo alla vigilia della passione, segnata da una crescente polemica. Ma questa volta Gesù si trova di fronte a uno scriba che appare desideroso di conoscere la verità. Per questo, dopo aver risposto alla sua domanda e notando l’accoglienza favorevole delle sue parole, Gesù gli dice: “Non sei lontano dal regno di Dio” (12,34). Riconosce la rettitudine del suo cuore. Una moneta rara. Ieri come oggi. Lo scriba conosce bene la Legge e sa che, lungo i secoli, la tradizione ha accumulato una selva intricata di precetti piccoli e grandi. Egli perciò chiede a Gesù di precisare qual è, a suo giudizio, “il primo di tutti i comandamenti” (12,28). La risposta è sorprendente perché il comandamento che Gesù propone ha due volti, ineliminabili e indissolubili: amare Dio con tutto il cuore e amare il prossimo come se stessi. Non c’è l’uno senza l’altro. Prendere o lasciare. Ma il verbo amare, che pure emerge con chiarezza in questa pagina, è retto da un altro verbo che sorregge: “Ascolta” (12,29). Non si tratta solo di una premessa formale, è la verità essenziale che sorregge la fede. Il primo verbo della fede non è amare ma ascoltare. Il vero discepolo si fida di Dio, a Lui affida il desiderio della verità e accoglie con umiltà le parole di Dio e quelle della Chiesa che parla con l’autorità di Dio. Anche l’amore è un comandamento! L’amore non nasce dalla filantropia, cioè da quel sentimento naturale di benevolenza che l’uomo nutre verso il suo simile, ma trova in Dio la sua origine, il suo fondamento e la sua consistenza. Un innamorato di Dio come Francesco di Assisi diceva: “Tu sei il bene / tutto il bene / il sommo bene, Signore Dio, vivo e vero”. Nella Lettera a tutti i fedeli, proprio commentando il comandamento dell’amore, scrive: “O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e obbediscono al suo Vangelo!”. Sì, la gioia della vita sta tutta nell’accogliere in obbedienza la Parola. Oggi chiediamo la grazia di non seguire l’ostinato istinto della carne e di calpestare con decisione ogni forma di orgoglio, il vero e più insidioso nemico dell’amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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1 risposta su “Prima di tutto ascolta”

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