28 febbraio 2016

28 Febbraio 2016

Ad ogni costo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13,1-9)
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Il commento

“Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò” (13,6). I verbi cercare e trovare fanno pensare all’esperienza dell’amore descritta nel Cantico dei Cantici: “Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amato del mio cuore; l’ho cercato, ma non l’ho trovato” (Ct 3,1). La parabola evangelica descrive perciò in filigrana l’amore appassionato di Dio per il suo popolo e per ciascuno dei suoi figli. Anche l’immagine della vigna è utilizzata nell’AT in riferimento proprio al legame nuziale tra Jhwh e Israele: “Canterò per il mio diletto il mio cantico d’amore per la sua vigna” (Ct 5,1). In questo cantico, dopo aver descritto minuziosamente tutto quello che Dio ha fatto per il suo popolo, si conclude con un’amara lamentazione: “Egli aspettò che producesse uva, ma essa fece uva selvatica” (Is 5,2). Anche la parabola evangelica racconta la delusione del padrone che per tre anni consecutivi viene inutilmente a cercare frutti: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo” (13,7). Il padrone ha atteso tre anni, un tempo sufficientemente ampio per valutare la bontà del terreno. Il giudizio che ne deriva perciò non è frettoloso né impietoso: “Taglialo dunque. Perché deve sfruttare il terreno?” (13,7). È l’amore che fa parlare. La Parola di Dio presenta talvolta una forma ruvida, scuote il torpore, ferisce l’orgoglio, chiede una verifica più rigorosa. Nella vita vi sono momenti in cui abbiamo il dovere di fare delle scelte, non possiamo continuare a tergiversare. Non possiamo rimandare ad oltranza. Né possiamo tenere insieme tutto il contrario di tutto. Come avviene in politica. Oggi chiediamo la grazia di compiere scelte significative e coerenti. Anche se costano. Non era facile per Teresa di Lisieux manifestare il desiderio di entrare al Carmelo. Aveva solo 14 anni! Ma non si tirò indietro. Affrontò con ardore la battaglia. E vinse. Vieni, Spirito Santo e scuoti la mia coscienza, metti nel cuore il desiderio di cercare Dio solo e la sua volontà. E donami di perseverare. Ad ogni costo e fino alla fine.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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