CORRISPONDENZA FAMILIARE
di don Silvio Longobardi
Occhi aperti sui vostri figli… c’è chi vorrebbe manipolare il loro cuore
22 Febbraio 2016
Estate: il piccolo Raffaele sta per essere inghiottito da un’onda anomala quando le urla della mamma allertano un uomo che prontamente si precipita in mare e riporta il bambino tra le braccia della madre. Don Silvio scrive ai genitori che affannati e spaventati gli raccontano l’episodio per offrirci una riflessione interessante sul compito educativo.
Carissimi amici,
prima di andare a dormire, desidero insieme a voi rendere grazie al buon Dio per avervi fatto sperimentare la sua Provvidenza. Mai come in questi momenti comprendiamo il valore assoluto della vita, davvero possiamo ripetere che niente vale una vita. Per questo la migliore risposta che possiamo dare è quella di non sciupare la nostra vita e di insegnare anche ai figli a fare altrettanto. Nei giorni scorsi suor Elisa mi ha riferito queste parole di Adele Schilirò: “Il fatto che nostro figlio [ndr Pietro Schilirò, il bambino miracolato grazie all’intercessione di Luigi e Zelia Martin, genitori di santa Teresa di Gesù Bambino] sia stato guarito una volta non significa che mai si ammalerà e che non dovrà più morire”. Il miracolo è una luce che si accende e che la Chiesa ha voluto mettere sul moggio per far luce a tutta la casa. Anche voi avete ricevuto un miracolo. “Per me è come se fosse rinato una seconda volta”, così mi hai detto per telefono, con voce ancora rotta dal pianto.
Questo evento vi ricorda il compito genitoriale e, in particolate, quello educativo. Vi ricorda anche tutti i bambini che vengono sommersi dalle acque, quelli che muoiono nel grembo materno e quelli che soccombono dinanzi alle tante forme di violenza perpetrate dagli adulti. Questo miracolo conferma il compito di essere suoi testimoni.
Lo scampato pericolo vi ricorda però l’attenzione educativa che dovete avere per i vostri figli. E non solo quella che s’impegna a custodire il corpo. Raffaele è salvo perché sua madre lo guardava, aveva gli occhi fissi su di lui. Quanti bambini sono, di fatto, abbandonati dai genitori, hanno genitori troppo indaffarati per capire quel che si agita in loro. La latitanza educativa lascia i figli privi di risorse per resistere alle sirene di una società che non pretende solo di vestire il loro corpo ma anche di gestire il loro cuore. I figli hanno bisogno di sentirsi amati e di sapere che c’è qualcuno che si occupa e preoccupa per loro, anche se nell’adolescenza lamentano di non avere sufficiente libertà. State sempre all’erta per intuire i pericoli e reagire con tempestività ad ogni onda anomala.
Vita e morte si sono affrontate o almeno si sono guardate sulla spiaggia di Tropea. La vittoria della vita è annuncio di resurrezione. In questi giorni, stando in Terra Santa, tante volte abbiamo parlato della pretesa musulmana di dominare la vita sociale, vi sono non pochi episodi inquietanti. Quello che ci fa stare in pace è sapere che Gesù è risorto. Anche voi avete fatto esperienza di resurrezione. annunciate a tutti le meraviglie del Signore, non abbiate dunque alcun timore, meditate sulle parole di Paolo: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (Rom 8,31).
State dunque lieti nel Signore. Vivete con gioia anche le fatiche e le prove della vita. È questo il segno più chiaro che Dio opera in noi e attraverso di noi. Vi saluto con tanto affetto.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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