Gender

Gender, il convegno dell’avv. Amato che ha tenuto incollati alla sedia genitori e ragazzi

Gianfranco Amato

di Emanuela Pandolfi

“Gender: di cosa stiamo parlando?”. L’avv. Gianfranco Amato affronta l’argomento e mette in guardia dai gravi pericoli che l’annullamento culturale della diversità tra il maschile e il femminile stanno generando sui giovani.

Volti attenti e a tratti sconcertati dalle parole che l’avv. Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita e membro del Comitato Difendiamo i nostri figli, ha pronunciato sabato 6 febbraio ad Angri (SA) presso la Cittadella della Carità “don Enrico Smaldone” sul tema: “Gender: di cosa stiamo parlando?”. Forse perché effettivamente la gente non è preparata ad affrontare le questioni in gioco e spesso ignora, come ha precisato bene Amato, cosa si intende quando si parla di gender. “Molti lo confondono con l’educazione sessuale o con la parità di sessi” ha precisato “ma non si tratta né dell’uno né dell’altro”. E con una serie di articoli scientifici e giornalistici, dichiarazioni di politici di turno e stars internazionali, ha lasciato che le persone intervenute all’evento, potessero da sole darsi una risposta. Il Convegno, organizzato da Punto Famiglia, Progetto Famiglia e Fraternità di Emmaus e mandato in diretta streaming è stato seguito da persone in diversi punti di Italia e anche in Francia, Burkina Faso e Ucraina e ha visto la partecipazione di più di 700 persone, ospitate nei due grandi auditorium. Il dato più interessante è stato la grande presenza dei giovani. Per due ore non hanno mai preso in mano il cellulare, come di solito fanno per chattare o controllare facebook. Erano lì attenti con gli occhi sgranati. Riconoscevano le stars che Amato nominava. Erano come spugne che assorbivano l’acqua. Erano attenti, alla ricerca. In sala, erano anche presenti psicologi e insegnanti. Il problema c’è, esiste, e i pericoli sono davvero tanti e subdoli ed è ora che i genitori in primis si rendano conto. L’avv. Amato ha ricordato che papa Francesco intervenendo all’Incontro con i rappresentanti dell’Ufficio internazionale Cattolico dell’infanzia ha detto: “Occorre sostenere il diritto dei genitori all’educazione dei propri figli e rifiutare ogni tipo di sperimentazione educativa su bambini e giovani, usati come cavie da laboratorio, in scuole che somigliano sempre di più a campi di rieducazione e che ricordano gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del secolo XX, oggi sostitute dalla dittatura del pensiero unico”. Le parole di Amato hanno sicuramente fatto capire che la sfida da affrontare è innanzitutto culturale. Ma fare cultura non significa solo organizzare un buon convegno, scrivere un libro, o fare giornalismo. Fa cultura un genitore quando educa il proprio figlio a ciò che è buono, bello e vero. Punto Famiglia, insieme a Fraternità di Emmaus e Progetto Famiglia è da anni impegnata su questo fronte. Attraverso la rivista e il magazine online si impegna a pubblicare articoli, approfondimenti e storie. Sono già in elaborazione opuscoli informativi e di approfondimento per genitori e docenti. “La gente ha bisogno di sussidi semplici e chiari, ha bisogno di sapere come affrontare una questione così complessa nelle scuole. Gli altri si muovono, pubblicano testi, inventano iniziative e slogan. E noi? L’assenza di strumenti pedagogici lascia la maggior parte dei genitori e insegnanti analfabeti su questi temi” ha dichiarato don Silvio Longobardi, custode della Fraternità di Emmaus. Tutto questo serve per far crescere quella coscienza di popolo, quella chiarezza di valori, quella bellezza della diversità tra il maschile e il femminile che sono le uniche condizioni, i pilastri sui quali costruire quella resistenza alla dittatura del pensiero unico che si è intrufolata anche nelle case, oltre che nelle scuole e purtroppo in alcune realtà ecclesiali. “Il Pensiero Unico punta a dominare le persone confondendole e scollegandole le une dalle altre. La deriva gender è solo uno dei campi di battaglia della più ampia guerra di asservimento dell’essere umano perpetrata quotidianamente con l’induzione ai consumi, con l’ottundimento delle coscienze, con la forte spinta performativa e autoreferenziale. Siamo di fronte ad una diffusa corruzione dell’essere umano come essere in relazione. Un processo di individualizzazione e spersonalizzazione” ha dichiarato Marco Giordano, presidente di Progetto Famiglia che ha curato le conclusioni del Convegno. “I genitori devono poter godere pienamente del diritto all’educazione dei propri figli” ha detto Giovanna Abbagnara, direttore di Punto Famiglia, introducendo l’avv. Amato, “ma come possono le famiglie, attanagliate da tempi sempre più frenetici e da problemi economici sempre più assillanti, e messe fuori gioco dal relativismo che porta sempre più gli adolescenti a rifiutare in tronco la proposta valoriale dei genitori? E ancora possibile oggi parlare di libertà di educazione? In una realtà dove lo Stato si è preso il monopolio dell’istruzione e la scuola paritaria rischia di essere ridotta, suo malgrado, ad una fotocopia sbiadita e costosa della formula pubblica?”. Queste sono le domande che l’attenta analisi di Amato ha suscitato a conclusione di questo convegno dove è stato dato anche l’annuncio della nascita del Comitato Mamma&Papà che vedrà insieme esponenti dell’associazionismo, genitori, insegnanti, presbiteri e religiosi per l’elaborazione di proposte utili a contrastare la deriva culturale del gender.

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