Speciale Giornata per la Vita Commissionati due gemelli, uno è down: lo lasciano alla “mamma in affitto” Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 5 Febbraio 2016 1 commento su Commissionati due gemelli, uno è down: lo lasciano alla “mamma in affitto” di don Silvio Longobardi Se qualcuno usa violenza ad un bimbo affetto da disabilità, la legge civile riconosce un’aggravante. Nel caso del bambino ancora avvolto nel grembo, la presenza di una malattia diventa invece una scusante. L’aborto è sempre un crimine. Ma vi sono situazioni in cui il crimine appare più odioso. E sono esattamente quelle che a cui guardano con favore anche quelli che sono contrari all’aborto. Mi riferisco ai bambini malati. Se qualcuno usa violenza ad un bimbo affetto da disabilità, la legge civile riconosce un’aggravante. Nel caso del bambino ancora avvolto nel grembo, la presenza di una malattia diventa invece una scusante. Lo scorso anno ha fatto notizia l’affermazione di un famoso biologo inglese, Richard Dawkins, che riteneva immorale mettere al mondo un figlio down! Un giudizio impietoso e cinico. Ma in fondo dice ad alta voce quello che molti pensano. E d’altra parte il genocidio dei bambini down è in atto da tempo attraverso la diagnosi pre-natale e il successivo intervento abortivo. Eppure la frase di Dawkins disturba perché va oltre la pur immorale pratica abortiva perché presenta l’aborto non più come una via d’uscita, extrema ratio in situazioni che l’uomo non è in grado di dominare. Non più come un diritto che va difeso e garantito al pari degli altri diritti che custodiscono la dignità della persona. Qui si va oltre e si proclama l’aborto come un dovere civile, un compito sociale ineludibile. Nella città del futuro non c’è posto per i down, non c’è posto per la fragilità. Ripulire la società degli scarti è un impegno di tutti. È la nuova parola d’ordine. Le reazioni stizzite dell’oggi non fanno testo. C’è da giurare che questi teorici della pulizia genetica avranno sponsor e seguaci. Lo scorso anno il Coordown, coordinamento italiano delle associazioni che si occupano delle persone con sindrome di down, ha lanciato una campagna internazionale sul diritto alla vita e alla felicità delle persone che hanno questa forma di disabilità. Si tratta di un video, che tutti possono trovare sul canale Youtube, in cui persone down di tutta Europa rassicurano una futura mamma e le spiegano che anche suo figlio potrà vivere una vita felice, come la loro. Questo video, che ha commosso milioni di persone, è stato censurato nella laicissima Francia, sì proprio in quel Paese dove tutti possono dire tutto, dove è possibile pubblicare vignette che offendono i sentimenti religiosi, e non, di milioni di persone, in Francia non è possibile vedere questo video sui canali televisivi. La censura è stata fatta dal Consiglio superiore per l’audiovisivo (Csa), con questa motivazione: “Benché diffuso a titolo gratuito, non può essere guardato come un messaggio d’interesse generale. Indirizzandosi a una futura madre, sembra avere una finalità ambigua e può non suscitare un’adesione spontanea e consensuale”. La finalità ambigua è una sola: il video parla ad una mamma che attende un figlio ed è tentata di abortire. Ormai, l’aborto è diventato il grande e intoccabile tabu della laicità moderna. Ma perché una società deve proteggere solo le mamme che hanno deciso di abortire e non quelle che hanno deciso di accogliere la vita? Perché queste ultime devono essere discriminate e costrette a portare da sole il peso della vita? Un’altra storia che la dice lunga sulla mentalità eugenetica che ormai ha messo salde radici nella società occidentale. Una coppia australiana paga una giovane donna thailandese per diventare “mamma in affitto”. La donna partorisce due gemelli, uno dei quali affetto dalla sindrome di Down. La coppia, che aveva pagato 12.000 euro per la gravidanza surrogata, ha deciso di riportare con sé in Australia solo la bambina sana, lasciando in Thailandia il gemello portatore di handicap. La coppia australiana, rimasta anonima, aveva chiesto alla donna di abortire al quarto mese dopo aver scoperto che uno dei due nascituri era portatore di Trisomia 21. Ma la donna. buddista, si era però rifiutata per motivi religiosi e aveva partorito. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag aborto, maternità surrogata, Sindrome di Down, Utero in affitto ANNUNCIO 1 risposta su “Commissionati due gemelli, uno è down: lo lasciano alla “mamma in affitto”” perchè questa storia non è stata portata all’attenzione dei media? secondo le leggi australiane i due genitori biologici avrebbero potuto abbandonare un figlio disabile? Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Noi, portate in pellegrinaggio dai santi Martin”: quattro suore si raccontano “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? Per Paola Binetti sarebbe segno di speranza “Papà per scelta”: quando il sentimentalismo non lascia posto a un dibattito vero Il compleanno di vostro figlio, una tappa del viaggio della vita Chi è causa del suo mal pianga se stesso? La Vigna di Rachele non la pensa così… “Life skills”: strumento per combattere e prevenire le dipendenze nei giovani Ero ateo, sono sacerdote: mia madre pregava che trovassi la felicità “Prof, perché va a Messa, se insegna scienze?”. Io rispondo con la storia di Enrico Medi Cambia impostazioni cookie Close GDPR Cookie Settings Panoramica privacy Cookie strettamente necessari Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Powered by GDPR Cookie Compliance Panoramica privacy Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili. Per ulteriori informazioni sui cookie utilizzati su questo sito leggi L'INFORMATIVA COOKIE Cookie strettamente necessari I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie. Abilita o Disabilita i Cookie Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie. Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Questo sito Web utilizza i seguenti cookie aggiuntivi: (Elenca i cookie che stai utilizzando sul sito web qui.) Abilita o Disabilita i Cookie Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!
perchè questa storia non è stata portata all’attenzione dei media? secondo le leggi australiane i due genitori biologici avrebbero potuto abbandonare un figlio disabile?