Gender
“Gender: di cosa stiamo parlando?”. Incontro pubblico con l’avv. Gianfranco Amato
“Gender: di cosa stiamo parlando?” è il titolo del Convegno, organizzato da Progetto Famiglia che si svolgerà sabato 6 febbraio alle ore 19 presso la Cittadella della carità ad Angri (SA). Ospite della serata l’avv. Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita.
Gender, una parola che è entrata nel nostro vocabolario da pochissimi anni ma che rischia di minare alle basi uno dei fondamenti antropologici del vivere comune: la differenza tra maschile e femminile. Ecco perché la Federazione Progetto Famiglia insieme a Punto Famiglia e alla Fraternità di Emmaus, movimento ecclesiale nato nella Diocesi di Nocera-Sarno ha organizzato un convegno in occasione della 38° Giornata per la vita sul tema: “Gender: di cosa stiamo parlando?”. L’intento è cercare di fare chiarezza su un tema molto complesso che richiede diversi e complementari linguaggi ma anche quello di destare l’attenzione di chi non ha ancora percepito la gravità del problema e la necessità di una proposta educativa ragionata per offrire una formazione adeguata e criteri che abilitino in modo particolare genitori e insegnanti al discernimento. Quanti genitori infatti sono capaci di interpretare e fare il dovuto discernimento su questo tema ed aiutare i loro figli a capire la bellezza della diversità tra maschile e femminile? Per questo, abbiamo bisogno di parole chiare. Il convegno ha lo scopo di svegliare le coscienze assopite, è un invito ad aprire gli occhi. “Nell’immediata vigilia del conclave, dal quale sarebbe uscito vestito di bianco, il cardinale Ratzinger parlò della “dittatura del relativismo”. Sembrava solo un’immagine efficace per descrivere una situazione culturale sempre più dominata dal pensiero debole che fugge ogni certezza come una peste. Nessuno poteva immaginare che, pochi anni dopo, quella dittatura avrebbe assunto una veste giuridica e imposto una nuova “colonizzazione ideologica” “afferma don Silvio Longobardi, fondatore di Progetto Famiglia e continua: “questa cultura pretende di cambiare radicalmente il volto della società e propone una diversa antropologia che cancella di colpo la sapienza antica che fino ad oggi ha accompagnato ogni epoca e civiltà. Questa nuova antropologia non dà alcun valore alla diversità maschile-femminile, non la considera come l’inossidabile fondamento della vita sociale, anzi la presenta come la fonte di ogni intolleranza sociale”. Il leitmotiv che si sta diffondendo è quello di affermare che l’ideologia gender non esiste; è solo un’invenzione dei cattolici retrogradi. Ma è proprio così? Ad uno sguardo attento della realtà tanti sono i fatti che suffragano questa affermazione: favole che inneggiano all’educazione di genere nelle scuole primarie, istituti che sostituiscono la dicitura padre e madre con genitore 1 e genitore 2, film e talk show televisivi, dove i personaggi fanno dell’identità di genere la propria ragione di vita o dove sono trattati come nuove conquiste di civiltà temi come il matrimonio omosessuale e l’utero in affitto. Abbiamo bisogno di parole chiare, come quelle dell’ avv. Gianfranco Amato che percorre lo stivale in lungo e in largo per parlare ai giovani, ai genitori e agli insegnanti dei pericoli di questa ideologia subdola. Un’occasione per fare chiarezza.
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento