Avvento

In quel giorno sono diventata madre di Gesù, della Chiesa, dell’umanità

di Giovanna Abbagnara

Avvento in famiglia quarto e ultimo appuntamento: il Natale è ormai alle porte. Ci sembra già di sentire nell’aria il vagito di Gesù bambino, ma c’è ancora un’ultima figura da contemplare prima di puntare lo sguardo solo su di Lui. È Maria, madre di ogni madre.

IV Settimana

Rallegrati, piena di grazia
Il brano: Lc 1, 26-38

Il personaggio: Maria

Ricordo quel giorno con una tenerezza incredibile. Ero tutta affaccendata nei lavori di casa, la mia abitazione era povera come il borgo in cui vivevo con la mia famiglia: Nazaret. Nel cuore avevo tanti desideri, amavo Dio sopra ogni cosa e amavo Giuseppe, l’uomo al quale ero promessa sposa. In lui riconoscevo la chiamata di Dio, sapevo che in lui e con lui avrei potuto amare il mio Dio con tutte le mie forze. Mentre la mia mente immaginava questa vita insieme, fui avvolta da una grande luce. Un angelo era venuto a visitarmi.  La sua parola illuminò la stanza ma anche il mio cuore, mi sentii totalmente ricolmata dalla grazia, e accolsi, fin da subito, con intima gioia Colui a cui mi ero con totalità sempre donata e che in quel momento aveva mandato da me quell’angelo meraviglioso. Il mio Signore sapeva che io l’amavo, tuttavia veniva a chiedermi la disponibilità, nella sua tenerezza infinita voleva come dono il mio sì. In un attimo ho abbassato il capo, pensando “Perché proprio a me, come sarà possibile tutto questo? E Giuseppe?”. L’angelo mi rassicurò in tutte le mie domande, in un attimo tutte le paure caddero, ero pronta a rispondere al mio Signore, a qualunque cosa Egli mi avrebbe chiesto. Mi inginocchiai e consegnai la mia vita dicendo: “Ecco sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”. In quel giorno sono diventata madre, madre di Gesù, madre della Chiesa, madre dell’umanità. Da quel momento il mistero di Dio è entrato nella mia vita, nel mio matrimonio con Giuseppe. Fino alla fine dei miei giorni ho custodito nel mio cuore questo mistero. Dal cielo veglio perché tutti i miei figli, ogni uomo possa amare Dio ed i fratelli nel vincolo della divina carità.

Il testimone: Chiara Luce Badano

Chiara nasce il 29 ottobre 1971 dopo che i genitori l’hanno attesa per 11 anni. Chiara è una ragazzina normale, ma con un qualcosa in più: ama appassionatamente; è docile alla grazia e al disegno di Dio su di lei, che le si svelerà a poco a poco. Dai suoi quaderni dei primi anni delle elementari traspare la gioia e lo stupore nello scoprire la vita: è una bambina felice. Nel giorno della prima Comunione riceve in dono il libro dei Vangeli. Sarà per lei un «magnifico libro» e «uno straordinario messaggio»; affermerà: «Come per me è facile imparare l’alfabeto, così deve esserlo anche vivere il Vangelo!». A 9 anni entra come Gen nel Movimento dei Focolari e a poco a poco vi coinvolge i genitori. A 17 anni, all’improvviso un lancinante spasimo alla spalla sinistra svela, tra esami e inutili interventi, un osteosarcoma, dando inizio a un calvario che durerà circa tre anni. Appresa la diagnosi, Chiara non piange, non si ribella: subito rimane assorta in silenzio, ma dopo soli 25 minuti dalle sue labbra esce il “Sì” alla volontà di Dio. Ripeterà spesso: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io». Lo «Sposo» viene a prenderla all’alba del 7 ottobre 1990, dopo una notte molto sofferta. E’ il giorno della Vergine del Rosario.




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