22 Dicembre 2015

Il futuro di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (1, 46-55) 
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

 

Il commento

L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46). Nei Vangeli Maria appare sempre come una donna che preferisce il silenzio e il nascondimento. Non il silenzio passivo di chi non sa cosa dire ma il silenzio meditativo di chi ascolta e guarda attentamente e … cerca di comprendere ogni cosa nella luce di Dio. In questa cornice il Magnificatacquista un valore ancora più grande perché esprime nella forma più piena la coscienza di fede di questa giovane fanciulla. Il Magnificat esprime l’intima gioia di Maria, frutto della grazia che Dio ha riversato in lei. Questa preghiera è una parola umana ma sgorga dall’accoglienza della Parola divina: è l’ascolto che genera la lode, il silenzio che partorisce la parola. L’esultanza è tutta interiore, rivela un’anima che si è lasciata ricolmare totalmente da Dio.

È una preghiera di lode che esalta la paternità di Dio. Maria contempla e annuncia un Dio che segue con amore il cammino dei suoi figli, anche dei più piccoli, di quelli che agli occhi del mondo non hanno alcuna considerazione: “ha guardato l’umiltà [tapeínōsin = piccolezza] della sua serva” (1,48). Anche lei appartiene alla categoria dei piccoli e proprio per questo ha sperimentato lo sguardo amorevole di Dio. Quanto più siamo piccoli tanto siamo amati. Quanto più ci abbassiamo, tanto più veniamo innalzati. Maria ci invita a cantare la speranza perché Dio accompagna i passi dell’umanità. Ella non misura la storia con il presente ma con il futuro di Dio, non insegue la cronaca (spesso avara di buone notizie) ma segue la Parola che proclama le grandi opere che Dio ha compiuto. In questa luce il passato diventa il luogo in cui Dio ha dispiegato la sua potenza; il futuro è il tempo in cui Dio compirà le sue promesse. Nel presenteimpariamo a coniugare la fiducia e l’abbandono nella certezza di una Presenza che mai si ritira. Oggi chiediamo la grazia di non contare i passi che abbiamo fatto ma di raccontare le meraviglie che Dio ha compiuto.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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