Udienza generale

Papa Francesco, “la misericordia e il perdono non devono rimanere belle parole”

Papa Francesco

(Foto: © giulio napolitano - Shutterstock.com)

Il Papa all’udienza generale di ieri: “Penso a quanti attraverseranno una delle Porte Sante, che in questo Anno sono vere Porte della Misericordia. La Porta indica Gesù stesso. [….] Attraversare la Porta Santa è il segno della nostra fiducia nel Signore Gesù che non è venuto per giudicare, ma per salvare”.

Il Giubileo è in tutto il mondo, non soltanto a Roma. Ho desiderato che questo segno della Porta Santa fosse presente in ogni Chiesa particolare, perché il Giubileo della Misericordia possa diventare un’esperienza condivisa da ogni persona” con queste parole papa Francesco ha aperto la catechesi dell’udienza generale di ieri mercoledì 16 dicembre. “Questo mistero di comunione, che rende la Chiesa segno dell’amore del Padre, cresce e matura nel nostro cuore, quando l’amore, che riconosciamo nella Croce di Cristo e in cui ci immergiamo, ci fa amare come noi stessi siamo amati da Lui. Si tratta di un Amore senza fine, che ha il volto del perdono e della misericordia”, spiega il Santo Padre alle 15mila persona presenti in Piazza San Pietro. “Però la misericordia e il perdono non devono rimanere belle parole – avverte –  ma realizzarsi nella vita quotidiana. Amare e perdonare sono il segno concreto e visibile che la fede ha trasformato i nostri cuori e ci consente di esprimere in noi la vita stessa di Dio”. Al termine dell’udienza un apprezzamento alla Chiesa slovena e al suo impegno a favore della famiglia: “Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini sloveni. Per loro tramite desidero far giungere il mio apprezzamento all’intera Chiesa slovena per il suo impegno in favore della famiglia, incoraggiando tutti, specialmente quanti hanno responsabilità pubbliche, a sostenere la famiglia, struttura di riferimento del vivere sociale”.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.