Giubileo della Misericordia

Giubileo, Papa Francesco, “La Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario”

Papa Francesco

(Foto: giulio napolitano - shutterstock.com)

“Perché un Giubileo della Misericordia? Cosa significa questo?”, così Papa Francesco apre la catechesi dell’Udienza Generale di ieri mercoledì 9 dicembre, all’indomani dell’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro.

La Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario. Non dico: è buono per la Chiesa questo momento straordinario. Dico: la Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario”. Sono le parole con cui il Santo Padre si rivolge ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la consueta udienza del mercoledì. È passato appena un giorno dalla celebrazione inaugurale dell’Anno Santo e il Papa sottolinea: “Il Giubileo è un tempo favorevole per tutti noi, perché contemplando la Divina Misericordia, che supera ogni limite umano e risplende sull’oscurità del peccato, possiamo diventare testimoni più convinti ed efficaci”. “Un Anno Santo – spiega Papa Bergoglio – per vivere la misericordia. Sì, cari fratelli e sorelle, questo Anno Santo ci è offerto per sperimentare nella nostra vita il tocco dolce e soave del perdono di Dio, la sua presenza accanto a noi e la sua vicinanza soprattutto nei momenti di maggiore bisogno. Questo Giubileo, insomma, è un momento privilegiato perché la Chiesa impari a scegliere unicamente ciò che a Dio piace di più. E che cosa è che a Dio piace di più? Perdonare i suoi figli, aver misericordia di loro, affinché anch’essi possano a loro volta perdonare i fratelli, risplendendo come fiaccole della misericordia di Dio nel mondo. Questo è quello che a Dio piace di più”. Poi l’augurio finale: “Cari fratelli e sorelle, mi auguro che, in questo Anno Santo, ognuno di noi faccia esperienza della misericordia di Dio, per essere testimoni di ciò che a Lui piace di più. È da ingenui credere che questo possa cambiare il mondo? Sì, umanamente parlando è da folli, ma «ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1 Cor 1,25).




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