Immacolata Concezione B.V. Maria

Maria, porta della Misericordia

di fra Vincenzo Ippolito

Se il cuore del tempo d’Avvento è la celebrazione del Natale, la porta che ci introduce nel clima di gioiosa attesa che precede la nascita di Gesù è la solennità dell’Immacolata Concezione, giorno quest’anno ancora più significativo per l’inizio dell’anno della misericordia.

Pensando all’Immacolata la nostra mente corre subito alla rappresentazione classica che spesso miriamo nelle nostre chiese: Maria è presentata come una giovane dai tratti delicati che, raccolta nella contemplazione, schiaccia, con il suo calcagno, la testa del serpente infernale. La tradizione rende plasticamente il testo della Genesi (3,1-20), nel quale si narra che Dio, dopo il peccato di Adamo ed Eva, offre all’umanità una nuova possibilità di ricucire i rapporti con Lui. Solenne è la promessa di Dio: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la sua stirpe e la tua stirpe. Ella ti schiaccerà il capo e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,15). La tradizione della Chiesa ha sempre considerato questo brano come il primo annuncio della salvezza e vi ha ravvisato la promessa del dono della Vergine Maria, Madre di Gesù. In tal modo se Eva era considerata la donna del mondo caduto nel peccato, Maria lo diviene del mondo ricreato dall’amore ed il suo “Eccomi” diviene il segno che il piano di Dio trova in Lei una fedele collaboratrice.

Dare ragione a quanto crediamo

I Vangeli ci presentano alcuni tratti della vita di Maria, ma non ci parlano del suo concepimento. È la riflessione dei Padri della Chiesa e dei teologi dopo di loro che, partendo dalla Scrittura, arrivano a considerare Maria come la creatura che Dio ha preservato dal peccato originale. Ogni bambino, nel momento stesso del suo concepimento, in quanto figlio di Adamo, eredita quella strutturale incapacità a compiere il bene così come Dio desidera. Maria, invece, per singolare privilegio, è stata preservata dalla colpa d’origine e, per il ruolo speciale che avrebbe avuto nel piano della salvezza, è divenuta la prima creatura redenta dal suo Figlio e da Lui liberata dal peccato. In tal modo dopo Cristo, Maria è la più santa tra i figli di Adamo e la bellezza che in lei contempliamo è opera dello Spirito Santo.

Maria nel mistero della Chiesa

La Chiesa è giunta alla dichiarazione di questa verità di fede l’8 dicembre 1854. Pio IX proclamò solennemente Maria nel suo Immacolato concepimento, dando lustro alla grande tradizione francescana che aveva sempre difeso, sia nella predicazione popolare come nella riflessione teologica, questo singolare titolo mariano. Va però notato che la Madre di Gesù ha ricevuto questo dono non per lei stessa, ma per la Chiesa tutta e, guardando a lei, i cristiani scoprono la propria vocazione ad essere, attraverso una docilità incondizionata alla Spirito, “santi ed immacolati al cospetto di Dio nella carità”. In tal modo, come ci ricorda il Concilio Vaticano II, la Vergine santa “splende come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino”. Quanto il Signore ha operato in Maria nel suo concepimento, lo Spirito lo compie in ciascuno di noi, attraverso il cammino di sequela. Maria, da maestra, ci precede nel seguire le orme del suo Figlio Gesù e ci indica la strada che anche noi dobbiamo percorrere per essere autentici testimoni del Vangelo.




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