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Tasmania, caccia aperta a chi si oppone al gender

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Australia: una gaystapo contro i vescovi cattolici per trovare e punire quanti sono contrari all’inarrestabile incedere dell’ideologia gender.

In Australia sia l’Alta Corte di Giustizia che il Parlamento hanno respinto, per il momento, la possibilità di equiparare le unioni omosessuali al matrimonio. Tuttavia pare che La Commissione contro le Discriminazioni della Tasmania, stato dell’Australia, abbia sottoposto i vescovi cattolici a un test per verificare il loro grado di omofobia. Una sorta di gaystapo che vuole scovare e punire i nemici dell’ideologia gender.  La Conferenza episcopale australiana infatti aveva inviato a tutte le diocesi una lettera pastorale in cui si rimarcava la peculiare ricchezza e unicità del matrimonio e della famiglia naturale rispetto alle unioni civili. La reazione della lobby dei gay è stata immediata accusando i vescovi di aver umiliato gay, lesbiche e transessuali con la distribuzione di opuscoli a sostegno del matrimonio tra uomo e donna. La Chiesa cattolica risponde rivendicando il diritto all’esercizio della libertà di pensiero e di religione.




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