Matrimoni omosessuali

Sui matrimoni omosessuali il no del Consiglio di Stato

di Daniele Nardi

Dal Consiglio di Stato una parola definitiva sui matrimoni omosessuali. Non esiste un diritto al matrimonio omosessuale e quelli contratti all’estero non hanno effetti giuridici nel nostro Paese.

La verità, il buon senso, la certezza del diritto alla fine hanno avuto la meglio. Sui matrimoni omosessuali il Consiglio di Stato ha illuminato le menti dei diversi sindaci specialisti nelle fughe in avanti annullando le trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero. E al tempo stesso ha riconosciuto il diritto-dovere dei prefetti di intervenire sugli abusi dei Primi cittadini e la giusta battaglia ingaggiata dal ministro Alfano. 

Ha messo nero su bianco che i matrimoni omosessuali contratti all’estero non producono alcun effetto giuridico in Italia, vista l’esclusiva competenza e discrezionalità del nostro legislatore in materia di stato civile, competenza confermata da tutte le Corti sovranazionali proprio in riferimento ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, alla luce dei principi contenuti delle Convenzioni internazionali e comunitarie.

Ma i giudici del Consiglio di Stato sono andati anche oltre negando che esista un diritto al matrimonio omosessuale e che sia lecito arrivare ad una “qualsivoglia omologazione tra le unioni eterosessuali e quelle omosessuali”.

Dispiace notare come i giornali, dopo aver dato spazio alle tante esternazioni più o meno folcloristiche dei sindaci paladini dei diritti politically correct, oggi abbiano taciuto più o meno all’unisono su questa sentenza. Ma speriamo almeno che trovi pace quella parte del Parlamento che lavora nell’ombra per legittimare il matrimonio omosessuale.




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