Luigi e Zelia Martin

L’alfabeto di casa Martin: “A” come… Amour

Famiglia Martin

di Alfredo Cretella

Conosciamo meglio i coniugi Luigi e Zelia, canonizzati il 18 ottobre in piazza San Pietro da Papa Francesco. Qual è l’alfabeto che anima casa Martin? Partiamo dalla “A” di amore, parola che ha illuminato tutta la loro vita.

Non esiste un vademecum universale per diventare santi. Ma certamente esiste una grammatica, un alfabeto, che si può imparare, che si può insegnare, che può agevolare ognuno di noi, ogni famiglia cristiana, di ogni tempo, nel perseguimento di questo difficile, ma non impossibile, obiettivo. Conosciamo i coniugi Martin a partire dalla “A” di amore.

“A” come amore per Dio

L’amore per Dio, in Zelia e Luigi e nelle loro cinque figlie, consistette nel cercare sempre e comunque di fare la Sua volontà e di avere fede in un Dio che risuscita, anche quando è la morte l’assurda porta attraverso cui passare. Quando la cognata Celina Guérin, in occasione delle morti precoci dei quattro figli, le aveva detto: «Non posso fare a meno di trovarti felice di donare al Cielo degli eletti», Zelia non annuì semplicemente; non diede di sé un’immagine quasi irreale e innaturale, ma innervò sapientemente la fede col dolore (arte sublime) rispondendo: «È un gran bene avere degli angioletti in Cielo, ma non è meno penoso, per la natura, perderli; sono queste le gravi afflizioni della nostra vita». Dunque, amare Dio, prima di tutto, significa vivere con l’intima certezza che ogni evento che ci accade, anche il più tremendo, non può sfuggire alla trasfigurazione finale.

“A” come amore tra gli sposi

Luigi e Zelia si amarono teneramente fin dai primi mesi dei matrimonio. Il loro fu un grande amore spirituale, fatto di una costante ricerca del benessere dell’altro e del sostegno reciproco; infatti Luigi arrivò a lasciare il suo lavoro per aiutare Zelia nel commercio dei ricami da lei prodotti. Zelia dal canto suo lo custodì fino all’ultimo nel suo carattere schivo e riservato, consentendogli di coltivare una dimensione mistica e ascetica, non proprio compatibile con una famiglia numerosa. Ma il loro fu un grande amore carnale, come testimoniano le numerose gravidanze (nove in tutto).

“A” come amore per i figli

Zelia e Luigi amarono teneramente e intensamente ognuno dei loro nove figli. Nessuno che abbia letto le “Lettere familiari” di Zelia può pensare che questi due sposi siano stati così attratti dalle cose del Cielo da non occuparsi di quelle della terra. Non potendo assicurare il proprio latte ai figli, Zelia e Luigi furono costretti ad affidare i pargoli appena nati ad una balia. Vissero questa lontananza con grandissima pena e affrontarono mille disagi (le distanze venivano coperte a piedi e in orari di grande freddo) per poter stare con loro anche pochi minuti.

“A” come amore fraterno

Infine, l’amore fraterno, quello che si riservarono l’un l’altra le cinque sorelle, senza risparmiarsi: mai un gesto di antagonismo, contro cui la madre sorvegliò attenta fin da quando erano piccine. La perdita della madre in tenera età fece il resto, nel senso che le cinque sorelle si strinsero tra loro come tanti cordoni di un’unica rete: Maria e Paolina divennero le mamme in seconda di Celina e Teresa; la profonda ammirazione e l’immenso affetto che nutrirono le une verso le altre, possono in questa sede essere solo accennate, ma valga su tutte la scelta di Teresa, che scrisse Storia di un’anima, il capolavoro che oggi tutti conosciamo. A chiederlo fu Madre Agnese, non solo come priora, ma come sorella.




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1 risposta su “L’alfabeto di casa Martin: “A” come… Amour”

… sono anch’io MARIA TERESA (di battesimo) e, dopo Gesu, ho come Modello la S. Teresa di Lisieux. Sono contenta di conoscere meglio la Vita dei suoi Genitori. Vorrei che moltissime Famglie avessero la possibilità di conoscerli perchè potessero imitarli nella loro Santità…

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