Sinodo sulla Famiglia

Marco e Lucia Matassoni, una famiglia nel cuore del Sinodo

Marco e Lucia Matassoni

di Marco e Lucia Matassoni

Marco è ricercatore a Trento. Lucia, è laureata in scienze biologiche ma ha scelto di rimanere con i suoi quattro figli. Sono i coniugi Matassoni, della diocesi di Trento, scelti come coppia uditrice per il Sinodo ordinario dei vescovi.

Siamo entrambi nati nel 1967 a Rovereto. Ci siamo conosciuti nei primi anni delle scuole superiori – frequentavamo il liceo scientifico – grazie ad un sacerdote, don Gianni Tomasi, che da qualche anno animava come cappellano dell’oratorio cittadino un gruppo di giovani (il gruppo ARIA, associazione ragazzi in azione). Questa esperienza di gruppo ci ha costantemente accompagnati durante tutti gli anni di formazione giovanile, con incontri settimanali sulla Parola di Dio, esperienze estive (campeggi) e pellegrinaggi (Lourdes, Taizè), che ci hanno dato non solo l’opportunità di fare nuove amicizie – ancora oggi vive a distanza di trent’anni – ma anche e soprattutto di silenzio, ascolto e condivisione della Parola. Questo legame è continuato anche durante gli anni della frequenza universitaria a Padova, arricchito da altre esperienze forti come il pellegrinaggio a Częstochowa nel 1991 per la Giornata Mondiale della Gioventù. Ci siamo sposati nel 1997 e abbiamo avuto quattro figli: Sara (17 anni) che attualmente frequenta il quarto anno all’estero (è in Perù); Daniele (14 anni) che frequenta il primo anno al liceo scientifico; Veronica (13 anni) che frequenta la terza media ed Alessandro che frequenta la prima media.

Gli impegni pastorali. A livello parrocchiale siamo impegnati da una decina d’anni nell’accompagnamento delle famiglie che chiedono il battesimo per i figli, come pure nel percorso successivo alla celebrazione. A livello diocesano siamo rappresentanti della nostra zona pastorale nella Commissione diocesana famiglia e responsabili dell’ambito di formazione per genitori e sposi nella Consulta del Centro di pastorale familiare della diocesi di Trento. Per approfondire la teologia del matrimonio abbiamo frequentato il master in Scienze del matrimonio e della famiglia offerto dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma (abbiamo discusso la tesi proprio il 22 ottobre 2014, prima memoria di S. Giovanni Paolo II).

L’invito a partecipare al Sinodo. Durante l’estate la Segreteria Generale del Sinodo ci ha chiesto se eravamo disposti a prendere parte ai lavori autunnali in qualità di uditori e noi abbiamo dato la nostra disponibilità. Abbiamo appreso la notizia della nostra nomina con immensa gioia, felici per il dono ricevuto, ma anche con timore e una certa inquietudine per il compito che ci attende durante e dopo il Sinodo.

Al Sinodo porteremo la responsabilità di confermare che è bello essere famiglia cristiana, che con gioia e fatica, ogni giorno, prova a vivere la logica evangelica del chicco di frumento, in tutte le sue relazioni: tra gli sposi, tra e con i figli, con i familiari e con chi incontriamo quotidianamente. Porteremo con noi i volti e le storie di tante famiglie che ci hanno affidato le loro fatiche e le loro speranze. Queste saranno consolazione nei momenti di sconforto, forza nei momenti di confronto, perché, come dice Papa Francesco, la famiglia non è mai problema ma sempre benedizione.

Ma una grande responsabilità ci attende al termine del Sinodo, e sarà quella di raccontare una Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, si interroga e si confronta su come essere Madre tenera e misericordiosa degli uomini e donne di oggi.  

Siamo sicuri di avere occasioni per dialogare con molti dei partecipanti ai lavori del Sinodo e di poter approfondire, grazie all’esperienza dei padri sinodali, le grandi questioni che ruotano attorno alla famiglia di oggi. Con un sorriso, potremmo chiedere – come si aspettavano i nostri figli – perché non è prevista la presenza di famiglie al completo. Talvolta i più piccoli suggeriscono punti di vista e percorsi insoliti.




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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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