Sinodo sulla Famiglia
Il Sinodo non è un Parlamento
258 i padri sinodali presenti ieri per la prima Congregazione generale. “Il Sinodo non è un Parlamento” ha detto il Papa nel discorso introduttivo, è seguita poi la relazione del cardinale Peter Erdő, relatore generale del Sinodo.
Non un Parlamento o un Senato dove accordarsi, il Sinodo per Papa Francesco «è un’espressione ecclesiale, è la Chiesa che cammina insieme per leggere la realtà con gli occhi della famiglia e il cuore di Dio». Le prime parole pronunciate dal Papa all’apertura della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, sono state dedicate a ribadire il significato dell’assise sinodale: «È la Chiesa che si interroga sulla fedeltà al deposito della fede, che per essa non rappresenta un museo da guardare o salvaguardare, ma è una fonte viva dalla quale la Chiesa si disseta per dissetare e illuminare il deposito della vita». Ai 270 padri sinodali, Francesco ha ricordato: «Senza lasciarsi guidare dallo Spirito, tutte le nostre decisioni saranno solo delle decorazioni, che invece di esaltare il Vangelo lo ricoprono e lo nascondono».
Orazione fiduciosa, coraggio apostolico ed umiltà evangelica sono i requisiti indispensabili per Bergoglio per vivere il Sinodo e per «non fare della nostra vita cristiana un museo di ricordi».
Coppie conviventi, scollamento tra sessualità e procreazione, flussi migratori che spaccano le famiglie, separazioni e divorzi: sono alcuni dei temi presentati dal cardinale Peter Erdő, relatore generale del Sinodo sulla famiglia, sulla scorta dell’Instrumentum laboris, base per il lavoro dei padri sinodali: 270 in tutto, ieri presenti in 258 per la prima Congregazione generale.
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