Gesù in ferie con noi

Donare la vita per salvare un papà nell’inferno di Auschwitz

Oggi preghiamo con i nostri figli scoprendo la storia di santità di San Massimiliano Maria Kolbe. Un percorso da vivere con i più piccoli, per custodire momenti di spiritualità familiare.

Papà: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Mamma: Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici».

Figlio: San Massimiliano Maria Kolbe nacque l’8 gennaio 1894 in Polonia, fu battezzato con il nome di Raimondo. Ancora fanciullo si sentì particolarmente attratto ad amare e seguire il Signore. A 13 anni entrò nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Ordinato sacerdote il 28 aprile 1918 dedicò la sua vita a diffondere l’amore per la Vergine Maria. Nel 1930 partì missionario per l’Estremo Oriente. A causa della sua salute – era minato da una grave forma di tisi – dai superiori fu richiamato in Polonia dove si dedicò all’editoria cattolica e per questo fu arrestato dalla Gestapo nel settembre 1939 e rinchiuso nei campi di concentramento. Rimesso in libertà trasformò il complesso degli edifici in ospedale ed asilo per migliaia di profughi, specialmente ebrei. Il 17 febbraio 1941 fu nuovamente arrestato e trasferito nel campo di Auschwitz.  Qui, con la semplicità con la quale aveva sempre operato, offrì spontaneamente la vita per  un compagno di prigionia, un papà condannato a morte.

Padre nostro




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