Visita pastorale

Il Papa ai giovani: “siate casti”

Due giorni intensi quelli di Papa Francesco appena trascorsi a Torino. Tra incontri storici – come l’abbraccio con la Chiesa valdese – e bagni di folla, Bergoglio ha ritrovato i suoi cugini carnali e ha potuto sostare nella chiesa di Santa Teresa, dove si sposarono i suoi nonni.

Una due giorni intensa per Papa Francesco quella appena trascorsa a Torino. Il Pontefice si è trattenuto per 34 ore e la tabella di marcia contemplava ben 13 appuntamenti. Senza contare i fuori programma a cui Bergoglio ci ha abituato, prima con l’ingresso alla chiesa di Santa Teresa, dove si sono sposati i nonni paterni Giovanni Bergoglio e Rosa Vassallo, e dove nel 1908 ricevette il battesimo suo papà Mario. Poi con la visita all’ospedale Molinette a monsignor Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato vaticana, colto da un lieve malore durante la messa in piazza Vittorio.

Domenica mattina, dopo l’incontro con il mondo del lavoro, in Piazzetta Reale, il Papa a piedi ha raggiunto il Duomo, dove ha sostato in silenzio davanti alla Sindone. Poi è andato davanti alla tomba del beato Piergiorgio Frassati, che è stato proclamato da Giovanni Paolo II protettore delle Giornate mondiali della Gioventù. E proprio l’urna del beato sarà a Cracovia per la Giornata mondiale della gioventù del 2016: è la sorpresa promessa all’inizio della mini-Gmg torinese.

Raccolto qualche istante davanti alla croce della Gmg, portata dai ragazzi di Rio per essere consegnata ai coetanei polacchi, Papa Francesco ha risposto alle domande di tre giovani piemontesi: «Mi danno tanta tristezza al cuore – ha detto – i giovani che vanno in pensione a vent’anni perché sono invecchiati troppo presto». Il tema è sempre quello dell’Amore più grande, con un ripetuto invito alla concretezza, tralasciando l’idea di un mero romantico sentimento fine a se stesso: «L’amore è maggiormente nelle opere che nelle parole e l’amore sa comunicare».

Con parole ferme, Francesco dichiara: «L’amore è anche casto, perché rispetta le persone, non le usa. La croce è il vero segno dell’amore perché rappresenta il sacrificio». Infine, l’invito di Papa Francesco a tutti i giovani: «Non invecchiate presto. Fate controcorrente, siate creativi, portate qualcosa agli altri, siate al servizio, soprattutto dei poveri. E, come diceva Pier Giorgio Frassati, vivete, non vivacchiate».

«Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!». È il culmine della seconda giornata della visita del Papa a Torino: dopo i bagni di folla di domenica, in piazza Vittorio per la Messa e per l’Angelus al mattino e per l’incontro con i giovani in serata, ieri mattina il Pontefice ha visitato il tempio Valdese di Torino, in corso Vittorio Emanuele II. È la prima volta nella storia dei rapporti fra le due chiese che un Papa varca la soglia di un tempio valdese.

Ieri, prima di lasciare l’arcivescovado, intorno alle 17.00, il Papa ha dedicato ancora un fuori programma ad una parte delle 400mila persone che hanno affollato Torino solo per cercare di vederlo. Ancora una volta, è sceso dalla jeep bianca per sorridere e stringere le mani dei fedeli in festa.




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