Dipendenze
Rischiare non è un gioco
Sempre più famiglie sono risucchiate dalla spirale della dipendenza patologica da gioco d’azzardo. L’Aiart lancia un appello: “Stop alle pubblicità”. Partire dai numeri e dall’impatto del fenomeno per “non giocare, non rischiare, non ammalarsi”.
La dipendenza da gioco d’azzardo è tra le cause più diffuse di crisi familiari. A dire “stop alla pubblicità del gioco d’azzardo” è l’Aiart, l’associazione di telespettatori cattolici, con il convegno che si è svolto ieri a Roma, presso la sede della Radio Vaticana, per lanciare un appello preciso affinché «Il divieto totale di spot sull’azzardo non si limiti, come previsto nella Delega fiscale, alla fascia protetta, ma che sia esteso quantomeno al prime time». Hanno dialogato sul tema: Luca Borgomeo, presidente Aiart; Enzo Ghinazzi, in arte Pupo; Adriano Zanacchi, docente; monsignor Enrico Feroci, direttore Caritas Roma; Federico Tonioni, responsabile Ambulatorio dipendenze da Internet del Policlinico Gemelli e Pierpaolo Baretta, sottosegretario con delega ai giochi. L’incontro ha avuto l’obiettivo di analizzare i numeri e l’impatto del fenomeno per evidenziare le ragioni per «non giocare, non rischiare, non ammalarsi, non perdere tempo».
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