Il rapporto

Non è un Paese per neonati

L’Italia invecchia, in calo le nascite. Lo stabilisce l’88,7% dei medici intervistati dal Censis per il Rapporto “Diventare genitori oggi. Il punto di vista degli specialisti”. L’avanzare dell’età in cui si cerca la prima gravidanza è la prima causa.

Il nostro Paese invecchia, crolla il numero dei fiocchi rosa e azzurri. A stabilirlo è l’88,7% dei ginecologi, andrologi e urologi intervistati dal Censis per il Rapporto “Diventare genitori oggi. Il punto di vista degli specialisti”, realizzato in collaborazione con la Fondazione Insa e presentato ieri a Roma.

I problemi di fertilità riguardano un’ampia fetta di italiani, più che in passato. Un dato confermato dal 91,3% degli specialisti interpellati.

La prima e più evidente causa della caduta della fertilità è dovuta all’avanzare dell’età in cui si cerca la prima gravidanza. A chiarirlo è Felice Petraglia, direttore della clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Siena, nell’intervento di presentazione del Rapporto: «La donna è quella che soffre di più dello spostamento in avanti dell’età della gravidanza. Dai 35 anni non sono solo l’ovaio e gli ovociti a essere invecchiati, ma anche l’utero non è più così ospitale». L’esperto ha poi concluso: «Più che una medicina preventiva qui ci vuole una cultura preventiva, affinché le donne, e gli uomini, siano correttamente informati del calo naturale della fertilità col passare degli anni». L’età avanzata delle coppie alla ricerca di una gravidanza «non consente di affrontare il problema alle radici». Nel 2012 sono nati con la fecondazione assistita quasi diecimila bimbi, con una crescita del 170% negli ultimi sette anni. Più del 60% degli specialisti giudica i propri pazienti poco o nulla informati in merito e questo apre il tema di un approccio non completamente consapevole alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.