Martedì Santo

Un nuovo linguaggio dell’amore

Oggi, martedì santo, proponiamo ai nostri lettori una riflessione sul linguaggio dell’amore, affinché questo non si trasformi in codice per il tradimento. La famiglia può avanzare così sulla via della Pasqua, cuore dell’anno liturgico.

Quale potenza è mai quella dell’uomo, trasformare il linguaggio dell’amore in codice per il tradimento, vendendo l’amico per denaro, il maestro come uno schiavo. Quante volte in famiglia il linguaggio dell’amore sa di interesse, ha perso i colori della gioia e non attinge alle acque profonde e cristalline del cuore! Quante volte i gesti di un tempo sembra siano lontani anni luce e le tenerezze, rilegate nel passato, sono sogni abbandonati nel cassetto che spesso ci spingono alla pretesa e all’accusa! Quante volte un bacio è accolto ed offerto con la superficialità di chi tanti ne ha ricevuti e donati e tanti altri ne riceverà. Ogni gesto d’amore è unico ed irripetibile. Riprendiamoci il linguaggio dell’affetto, come un artista dinanzi alla sua tela bianca, proponiamoci la cura dei particolari nel disegnare il futuro della nostra famiglia, chiediamo di saper superare ogni tradimento con la forza di un amore che sa aspettare e dona senza attendere.




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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