Divorzio breve
Matrimonio? Un “bene di consumo”
Secondo Negri Zamagni, docente all’Università di Bologna, con l’introduzione del “divorzio breve” nel nostro ordinamento ci stiamo dirigendo verso una diversa concezione del matrimonio e della famiglia: “Il matrimonio non è più un investimento di vita”.
«Il matrimonio non è più un investimento di vita» è la riflessione lucida e critica di Vera Negri Zamagni in relazione all’introduzione del “divorzio breve” nel nostro ordinamento. In un’intervista rilasciata al Sir, la docente dell’Università di Bologna afferma: «Ci stiamo dirigendo verso una diversa concezione del matrimonio e della famiglia. Quest’ultima, da sempre, è il luogo tipico per la costruzione delle persone: non solo i figli che crescono sull’esempio dei genitori, ma anche gli stessi coniugi, che dal reciproco confronto escono uomini e donne “migliori”. Ora, invece, se al primo litigio si divorzia non c’è più quell’investimento nel miglioramento della qualità delle persone». Negri Zamagni – impegnata anche come direttrice della Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico – crede che la riduzione dei tempi per divorziare possa avere una forte ricaduta nell’opinione pubblica, con la estrema conseguenza di considerare anche il matrimonio come un “bene di consumo”. Ad avviso della docente, il “divorzio breve” sarà solo una tappa di un lento cammino che condurrà alla riproposizione del “divorzio immediato”.
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