Nei luoghi dei Martin
Una terra santa per ogni famiglia
di Giovanna Abbagnara
Cronaca di un viaggio speciale. Primo giorno: la nostra redazione ad Alençon, città natale di Santa Teresa di Gesù Bambino.
Parigi dall’aereo è uno spettacolo meraviglioso. Mentre l’aereo plana, sulla città ferita dal sole del meriggio, ripenso al motivo di questo viaggio in Normandia e mi dico che siamo qui essenzialmente per incontrare, per ritrovarci di fronte ad una famiglia, ad una storia, ad una comunità religiosa che ci attende. L’era digitale non potrà mai sostituire l’ebbrezza di un incontro, la risposta dei sensi a quell’aria nuova, alle narici che si aprono per accogliere quegli odori che ti restano appiccicati addosso dopo giorni dal tuo rientro. Ogni nascita merita la fatica del cammino e noi abbiamo intrapreso questa nuova avventura con lo slancio che contraddistingue la nostra redazione e anche con quel pizzico di ingenuità che è il marchio di ogni buon sognatore, che resta tale nonostante l’incombere della crisi.
Prendiamo l’auto e tentiamo di uscire dalle grinfie della città. Non siamo qui per godere della maestà di Parigi. La nostra meta è la tranquilla e distesa Normandia. Mentre percorriamo la lunga autostrada che ci separa dalla nostra meta, in macchina cerchiamo di fare sintesi del programma delle prossime ore, degli appuntamenti concordati. Ci aspettano giorni intensi. L’entusiasmo non ci manca e neanche la fiducia nella Provvidenza. Quando arriviamo ad Alençon, le tenebre hanno già avvolto la silenziosa e pacifica cittadina. Ad accoglierci, con un grande e rassicurante sorriso, suor Ritalba, la superiora delle piccole Suore di S. Teresa, chiamate dal vescovo di Séez per custodire la casa che ha visto la famiglia Martin trascorrere alcuni anni della loro vita familiare (1871-1877). Mani verginali custodiscono il mistero della santità di Luigi e Zelia.
Aghi per intessere il merletto più prezioso del tempo, canne da pesca per lo svago, ceste di bambole e cubi di legno per il gioco dei bambini. Chi cerca miracoli o prodigi particolari non li troverà al n. 34 di via Saint-Blaise. È più simile alle nostre case di quanto possiamo pensare. Certo tutto con lo stile degli ultimi anni dell’ottocento ma è proprio qui che Dio ha scelto di mettere la sua tenda e Luigi e Zelia lo hanno accolto come l’ospite prezioso, il primo servito, il re indiscusso. Mentre suor Jane ci conduce attraverso le stanze e ci parla di questa famiglia facciamo un tuffo nella loro epoca. Tutto qui è stato pensato, il tintinnio dei piatti durante la preparazione del pasto, il rumore della punta del calamaio sui fogli ruvidi che raccoglievano le confidenze di Zelia nelle sue corrispondenze, la voce di Teresa che chiamava la mamma dalle scale, per ricordare al pellegrino la liturgia domestica che ogni giorno si celebrava nella casa.
A pochi passi, la chiesa che ha visto Luigi e Zelia celebrare il loro matrimonio, recarsi ogni mattina per la messa dei poveri, quella delle 5.30 e che custodisce il fonte battesimale dal quale la piccola Teresa, l’ultima di casa Martin, ha cominciato la sua corsa da gigante per il mondo intero. La percorriamo in silenzio, quasi a voler rivivere il tragitto di un secolo prima. È il breve tratto si rivela l’emblema della santità di questa famiglia: i santi ci indicano Dio, ci conducono a Dio, fino a far diventare la loro stessa vita il luogo, la tenda dove abita Dio. Tanto che dopo l’annuncio della loro beatificazione nell’ottobre del 2008, nella casa dei Martin è stata abbattuta la parete che divideva la cappella dalla stanza nuziale di Luigi e Zelia . Chi viene qui non visita dunque un museo ma viene condotto attraverso le stanze all’incontro con Dio. La camera da letto dei Martin sfocia nella Cappella e la Cappella è aperta sulla stanza nuziale. Mai catechesi più alta hanno visto i nostri occhi. Il fiume della grazia di Dio irrompe nella vita di una famiglia e tutto viene rivestito di grazia.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
5 risposte su “Una terra santa per ogni famiglia”
Tracce di santità che invitano alla santità! Quanti ricordi per noi che abbiamo vissuto alla vigilia delle nostre nozze questo viaggio importante, per affidare ai Martin il nostro matrimonio.
Che emozione..mi sembra di stare lì con voi. Teneteci aggiornati con il diario di questo viaggio.
La straordinaria normalità di questa famiglia ci dice che l’avventura della santità è possibile. Oggi, ora e per tutta la famiglia. Per me mamma è consolante scorgere negli scritti di Zelia le mie stesse quotidiani preoccupazioni e affanni.
Rivedo questi luoghi e attraverso le dolci descrizioni di Giovanna sembra di ritornarci e gli occhi si gonfiano di lacrime. Quale dono grande è stato per me e per il mio sposo preparare prima di ogni altra cosa il cuore a vivere le nozze con un piccolo pellegrinaggio in quella terra con l’amicizia e il calore delle suore di quella casa. Emozioni straordinarie che non si possono raccontare e che riempiono il cuore di gioia e di desiderio di ritornare!
Che bello sapervi lì, in quei luoghi che ci hanno consolato il cuore e l’anima.