Quaresima

La dinamica della croce

di Fra Vincenzo Ippolito

Il commento al Vangelo della IV Domenica di Quaresima (ANNO B). La famiglia vive, si sviluppa e testimonia nella Chiesa e nel mondo la gioia del dono.

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,14-21)

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Riflettiamo insieme…

È notte e Nicodemo, approfittando del favore delle tenebre, incontra Gesù. È una personalità troppo in vista nel sinedrio per farsi vedere. Ma la vera notte non è quella che lo avvolge mentre, guardandosi intorno, cerca di non essere notato. Il buio più fitto è quello che Nicodemo si porta nel cuore, nelle profondità del suo animo inquieto, dove desidera che Gesù doni la luce di Dio. Questi, dal canto suo, non si lascia attendere e lo accoglie, incurante della sua paura e dalla vergogna di farsi vedere, lo ascolta e poi gli parla. Il dialogo fa nascere nel cuore le prime scintille di luce, riaccendendo la forza di rinascere per la forza di Dio, anche se avanti negli anni. Non è semplice però per quell’israelita educato nella Legge dell’Antica Alleanza aprirsi alla parole del Maestro. Ma il desiderio è più forte, vuole la luce della comprensione e del significato pieno della Scrittura, è stanco dell’acqua della Legge che non disseta, se non per breve tempo, e poi rende la gola sempre più arsa. Inizia a capire che solo Gesù dona la salvezza, solo il suo amore illumina, solo l’offerta della sua vita è il segno che l’amore del Padre è tangibile e mai mente, questo perché l’amore per essere vero deve incarnarsi in gesti concreti.

La civiltà dell’amore che Cristo ha iniziato mai finirà perché il suo Spirito, nel cuore dei credenti, li conduce ad osare. La famiglia cristiana, infatti, si costruisce sulla volontà di un uomo e di una donna che non hanno paura di osare in nome della scintilla d’amore che il Signore ha posto in loro. La notte tra i due diventa chiara quando il dialogo è accolto ed offerto e si comprende che solo l’amore è credibile, quello che richiede l’offerta di sé. In questa luce di vita, la famiglia vive, si sviluppa e testimonia nella Chiesa e nel mondo la gioia del dono.

Impegno

  • Questa Parola sconvolge il nostro modo usuale di pensare. Dobbiamo lasciarci interpellare: quanti attendono da noi una parola/gesto di amore? Quanti equivoci e quante fratture potremmo evitare se fossimo più attenti e disponibili verso gli altri?
  • Perché così facilmente congeliamo l’amore? Quante volte ci chiudiamo, abbiamo paura di affrontare gli eventi, non abbiamo il coraggio di amare la croce. È l’amore che salva! Questa verità deve imprimersi nel cuore e nello sguardo e diventare l’anima di ogni relazione.

Con i figli

Dopo la preghiera organizziamo una cena tutti insieme e un gioco da fare come famiglia. Per una sera spegniamo la televisione, i computer e i telefoni e gustiamo la bellezza di stare insieme in serenità.




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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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