Il dipinto
L’amore!
di Francesca Desiderio – f.desiderio@puntofamiglia.net
Giambattista Tiepolo ”L’Adorazione del Bambino”
Biografia
Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770), pittore italiano, è il grande interprete degli splendori dell’aristocrazia veneziana e il maggiore artista della pittura veneta del Settecento. Tiepolo realizzò grandi affreschi e pitture a olio su pareti e soffitti, ideando i dipinti in funzione dell’architettura ornata e curvilinea in voga nel periodo rococò. Accanto a temi biblici e mitologici risolti in modo fantasioso, Tiepolo rappresentò nel suo stile arioso e aggraziato anche soggetti tratti dalla vita quotidiana. Le sue composizioni sono perlopiù complesse e drammatiche, le linee sono fluide ed eleganti, i colori chiari e morbidi, il trattamento della luce attento agli effetti atmosferici. Col suo stile rapido e una tecnica ricca e luminosa, esegue scene celebrative che inquadrano gli spazi immensi di chiese, ville e palazzi, dimostrando di essere l’erede della grande tradizione pittorica veneta del Cinquecento.
Descrizione
L’opera, tratta dal Vangelo di Luca (2,6-7), presenta un’interpretazione alquanto insolita e personale di un soggetto “famoso” come quello dell’adorazione di Gesù. Il Bambino non è, infatti, come vorrebbe la tradizione, posto sul mucchio di paglia o tra le braccia di sua madre, ma tra quelle di Giuseppe. L’atteggiamento di quest’ultimo – colto nel gesto di coprire il Bambino con il lenzuolo – è insieme dolce e protettivo, adorante e affettuoso, ed esprime un sentimento di cura paterna e di calma concentrazione. Il pittore, quindi, ci presenta Giuseppe come una personalità forte e riflessiva. In primo piano Maria, confortata dagli angeli, volge le spalle ai personaggi che affollano la scena; il suo sguardo rivolto verso l’alto indica l’adorazione alla natura divina di Gesù, mentre i candidi rotoli delle bende deposti al suo fianco lasciano intendere che il Bambino è appena nato. L’ambientazione è quasi notturna, s’intravede sulla sinistra il tenue e caldo bagliore del sole al tramonto, che determina così un accentuato contrasto di luci ed ombre. Così è soprattutto per la tenera e luminosa figura del Bambino amplificata dall’ampio panno bianco. Di più intenso realismo appaiono invece Giuseppe e il giaciglio vuoto con i rotoli di bende.
Piccoli particolari…
• Maria e san Giuseppe, privi di aureole e attributi iconografici, hanno fisionomie semplici ma nello stesso tempo eleganti ed intense.
• Dal corpo di Gesù Bambino s’irradia una luce che viene dall’alto. Il Bambino che nasce a Betlemme è la Luce venuta nel mondo ed è questa l’idea fondamentale al centro della realizzazione di un dipinto assolutamente unico.
• La Madonna sembra isolarsi rispetto all’affettuoso contesto. Proprio come scrive l’evangelista Luca: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (2,19).
• I cinque angeli sono in adorazione, ma due in particolare, quelli ai piedi di san Giuseppe, si scambiano dolci sguardi di amore con il Bambino.
• Maria è vestita di rosso per mettere in risalto la sua essenza di donna mortale, mentre il colore del suo manto è di un blu intenso per sottolineare che si è saputa rivestire dell’etereo colore del Cielo, simbolo della sua eccelsa spiritualità.
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