Focus Genitori
Non sono genitore di un bambino autistico… sono genitore di un bambino con sindrome autistica!
Maria Grazia Lombardi PhD – Università degli Studi di Salerno Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione
L’autismo cambia la vita di un’intera famiglia che improvvisamente scopre una disabilità inaspettata e nel dolore, la gioia delle conquiste semplici, come quella di riconoscere tuo figlio come un bambino con la sindrome autistica e non come un bambino autistico. Sarebbe una conquista perché “autistico” è un aggettivo che descrive il disturbo del tuo bambino non il bambino! L’autismo è un disturbo di natura biologica che manifesta la sua comparsa nei primi tre anni di vita colpendo le aree relative all’interazione sociale. Sebbene sia un disturbo piuttosto frequente, che negli ultimi anni è all’attenzione degli studi scientifici nazionali ed internazionali, la cause della sua origine restano ancora sconosciute. Si tratta di una patologia che rispetto a 30 anni fa ha un’incidenza numerica 3-4 volte superiore e che colpisce più il sesso maschile rispetto a quello femminile.
Quali sono le dinamiche che i genitori di un bambino con sindrome autistica devono gestire? L’autismo è una patologia difficile, forse più difficile delle altre disabilità perché è una disabilità inaspettata ed invisibile. Inaspettata perché mamma e papà non hanno, fino ai 2/3 anni di vita del loro bambino, nessuna sensazione di diversità; invisibile perché a differenza di altre patologie non si vede; difficile perché non esiste l’autismo esistono gli autismi.
Esistono bambini con sindrome autistica che parlano, bambini con sindrome autistica che non parlano; bambini con sindrome autistica che non accettano il contatto fisico, bambini con sindrome autistica che amano le coccole. E questi sono solo alcuni esempi delle diverse dimensioni dell’autismo e della diversità con cui a seconda dei bambini e del loro contesto deve variare l’approccio psicoeducativo. Difficile perché a mamma e papà è richiesto un enorme sforzo fisico ed emotivo per affrontare la quotidianità e per questo necessitano di essere sostenuti attraverso l’impegno del rispetto alla diversità.
Maria Grazia Lombardi
PhD – Università degli Studi di Salerno
Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche
e della Formazione
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