unioni omoaffettive
Il ruolo dello Stato nelle unioni omoaffettive
Punto Focus
di Gabriele Soliani
L’affetto tra i coniugi è fondamentale per la loro unione ma non ha rilievo giuridico, né per l’avvio del matrimonio né per un eventuale scioglimento. Per il Diritto ciò che conta è che il patto matrimoniale sia voluto tra persone consapevoli, libere e proiettate in un futuro generativo responsabile. Il riconoscimento delle cosiddette “unioni omoaffettive” non ha valore per lo Stato perché non sono finalizzate a rispondere a reali esigenze sociali ma a soddisfare bisogni affettivi e psicologici individuali. Inoltre, anche per queste unioni omoaffettive basterebbero tre mesi di separazione per poter avviare lo scioglimento in caso di fallimento. Lo Stato quando unisce in matrimonio un uomo e una donna rende pari dignità alla donna e all’uomo, non lede nessun diritto individuale, e chiede, giustamente, che la coppia sia stabile per il bene degli eventuali figli e della società. Altrettanto, quando scioglie il matrimonio che aveva unito chiede tempo e certezza degli eventi. Le unioni omoaffettive sono scelte personali ma non riguardano lo Stato.
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