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Un miracolo per amore!

di Francesca Desiderio – f.desiderio@puntofamiglia.net

Paolo Veronese ”Nozze di Cana”

Biografia 

Paolo Caliari, soprannominato il Veronese (Verona è la sua città di origine), nasce nel 1528 e muore a Venezia il 19 aprile del 1588. A soli tredici anni inizia la sua carriera artistica. È un grande esponente della pittura veneta e si forma in una scuola che già prima del Rinascimento aveva il pregio della forma e dell’eleganza. Ha uno spirito calmo e sereno. Abilissimo colorista capace di far splendere dello stesso incanto il particolare sfarzoso di un indumento e la struttura muscolosa di un cane da caccia, straordinario inventore di eleganti architetture dipinte, interpreta il piacere di vivere della città lagunare cinquecentesca. Il suo cromatismo è nitido e vigoroso, la sua colorazione è piena di luce e armonia, i suoi paesaggi sono fantastici e colmi di freschezza.

Descrizione
In questa immensa composizione di quasi 10 metri di larghezza, frutto dell’immaginazione scenografica di Paolo Veronese, è rappresentato l’episodio, considerato il primo miracolo pubblico di Gesù, della tramutazione dell’acqua in vino durante un matrimonio a Cana, tratto dal Vangelo di Giovanni (2, 1-11). La scena è collocata in una monumentale architettura classicheggiante ed è divisa in due parti, una parte superiore, che mostra il cielo lindo e arioso coperto di nuvole bianche che dà alla scena grande sensazione di profondità, e una superficie inferiore invasa dalla folla. Lo spazio architettonico è costruito con grande precisione e cura di particolari. Il tutto è avvolto da un’atmosfera festosa e un po’ surreale. Il tema gli permette di creare un ambiente teatrale dove inserire i vari protagonisti. Rappresenta circa 130 ospiti, combinando personaggi della Bibbia e figure contemporanee. Le vesti dei personaggi sono sontuose ed eleganti, dai colori brillanti e motivi ricercati. Nessun dettaglio sfugge all’artista. Pur nella moltiplicazione degli episodi e delle figure, Veronese riesce a evidenziare bene il centro simbolico e religioso della rappresentazione, senza perdersi nell’intrico delle descrizioni collaterali.

Piccoli particolari…
• Gesù Cristo, tranquillamente seduto, proprio al centro della tavolata, è riconoscibile non solo per i lineamenti, gli abiti ed il gesto rassicurante, ma anche per lo splendore dell’aureola intorno al capo. Egli guarda fisso verso l’osservatore della tela ed è posto esattamente al di sotto dell’episodio raffigurante il macellaio che prepara l’agnello per il banchetto, chiara allusione simbolica dell’Eucaristia;
• Maria Vergine, seduta alla destra di Gesù, è colta, mentre sta sollecitando il Figlio a compiere un miracolo e svolge per la prima volta la funzione di mediatrice tra gli uomini e Dio;
• i musicisti, seduti davanti al tavolo, intenti ad intrattenere i convitati, secondo una tradizione sarebbero i ritratti di celebri pittori dell’epoca (tra i quali possiamo riconoscere lo stesso Paolo Veronese, vestito di bianco con la viola da gamba e Tiziano, con una tunica rossa e il contrabbasso);
• a sinistra, gli Sposi con abiti lussuosi ed eleganti, con accanto altri personaggi che possono essere identificati con i genitori;
• a destra, gli Apostoli raffigurati con i costumi e i lineamenti della tradizione iconografica e i servitori che stanno versando il vino dai pesanti recipienti per l’acqua, immagine inequivocabile dell’avvenuto miracolo.




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