alimentazione

Svezzamento

Dott. Pasquale Petrucci

Sia per l’aspetto nutrizionale che per lo sviluppo psichico lo svezzamento rappresenta, dopo l’allattamento, il momento più importante del primo anno di vita del bambino.

A proposito di svezzamento ne sentirete e ne leggerete di tutti i colori. Cerchiamo di districarci in questo labirinto di informazioni e di dire cose semplici, ma essenziali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento per almeno due anni, prevedendo l’allattamento esclusivo per i primi sei mesi, quindi l’introduzione graduale di cibo solido, continuando comunque ad allattare.

Quando iniziare lo svezzamento? Se la mamma ha un latte abbondante, può allattare sicuramente fino al sesto mese ed anche oltre; se, invece, una mamma è costretta a dare dei pasti sostitutivi allora tra il 4-5 mese si può iniziare lo svezzamento. Mai svezzare prima del quarto mese! Le attività enzimatiche digestive, la mucosa intestinale ed il sistema immunitario non sono ancora maturi (rischio allergie), inoltre, il rene non è in grado di filtrare un carico di soluti “più concentrati” rispetto al latte. Introdurre i vari alimenti gradualmente e a piccole dosi.

Come primi alimenti diversi dal latte da offrire sono: vegetali cotti e tritati a basso contenuto di fibre come patate, zucchine o carote; banana, pera o mela grattugiata; crema di riso. Successivamente cereali come riso, mais, tapioca. Infine pesce e carne dal 5-7 mese senza eccedere. Nel caso di allattamento artificiale bisogna evitare la tentazione di aggiungere nel biberon biscotti, creme e altro al latte prima del 4° mese. A questi alimenti non aggiungere miele o zucchero: può favorire le carie. Preferire latte e yogurt interi: il grasso è importante per un organismo in crescita, specialmente per il cervello. Man mano che aumenterà l’introduzione dei cibi semisolidi e solidi si ridurrà l’apporto di latte. E non dimenticare l’acqua! Si ricordi che il latte materno contiene ben l’87% di acqua.




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