per le mamme

L’allattamento

di Pasquale Petrucci

L’allattamento è la condizione fisiologica in cui la donna dopo il parto è in grado di nutrire nel migliore dei modi il neonato.

Il latte che la mamma produce è un latte unico, inimitabile, sempre pronto per l’uso, alla giusta temperatura, igienicamente adeguato, specifico per il proprio bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze non solo nutritive ma anche biologiche. In particolare il “primo latte”, quel liquido denso di colore giallastro prodotto nell’immediato post-parto, detto colostro, è ricchissimo di anticorpi in grado di difendere il piccolo dalle infezioni per alcuni mesi. è chiaro, dunque, che l’allattamento al seno rappresenta qualcosa di più che un semplice atto di nutrizione, le sue implicazioni positive interessano non solo il lattante, ma anche la donna che allatta. Infatti, la nutrice gode di un vantaggio in salute, che si esprime innanzitutto nella riduzione del rischio di tumori al seno e alle ovaie. è bene scegliere con attenzione gli alimenti che la donna introduce attraverso la dieta e definirne gli orari di assunzione. La quantità e la composizione del latte, infatti, variano nel corso della giornata, a seconda della distanza tra le poppate e dell’alimentazione materna. Non dimentichiamo mai che il bambino deve succhiare finché ne ha voglia così da non privarlo della parte più grassa del latte, la cosiddetta “panna che sazia”, che è propria di fine poppata. L’allattamento al seno rappresenta per la donna anche un’opportunità per recuperare più in fretta il peso precedente alla gravidanza. Al tempo stesso, in questo periodo è del tutto controindicato intraprendere una dieta ipocalorica. La mamma che, pur allattando, non riesce a smaltire i chili acquisiti nella gravidanza, dovrebbe attendere comunque sei mesi prima di ridurre l’apporto calorico. Per questo si consiglia di farsi guidare in questo tempo particolare da un esperto in nutrizione.




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