Il sogno di Giovanni Paolo II presto realtà

di Giovanna Abbagnara

Un Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth
In occasione del II Incontro Mondiale delle Famiglie a Rio de Janeiro, il 5 ottobre 1997, Giovanni II comunicò l’intuizione di un Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth. Nel cammino verso il Giubileo del 2000, Papa Wojtyla poneva la costruzione di questo Centro come un segno d’incoraggiamento per le famiglie di tutto il mondo. Nonostante l’impegno profuso dal card. Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, la costruzione del Centro non vedrà la luce nei tempi e nei modi auspicati, così che sembrava quasi che si dovesse desistere dal proseguire. Ma nel 2009, alla vigilia del Viaggio pastorale in Terra Santa di Papa Benedetto XVI, la Segreteria di Stato della Santa Sede e il nuovo Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, S.Em.za il card. Ennio Antonelli, decidono di recuperare l’iniziativa e di verificare la disponibilità del Movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito ad assumere la responsabilità progettuale. Dopo lunghi e non facili accordi con le autorità ecclesiastiche, civili e politiche in Israele, si è giunti all’approvazione del progetto esecutivo realizzato dall’arch. Luigi Leoni in collaborazione con i tecnici e i consulenti nazaretani e nel giugno dello scorso anno a Milano, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, il Centro Internazionale Famiglia di Nazareth è stato presentato come “opera segno” del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Ecco come Mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha chiarito il senso profondo di questo progetto: «Proprio a Nazareth, presso il Monte del Precipizio, il 14 maggio 2009, Papa Benedetto XVI ha voluto riaffermarne il significato, benedicendo la prima pietra dell’erigendo Centro. Così affermava: “Preghiamo affinché esso promuova una forte vita familiare in questa regione, offra sostegno ed assistenza alle famiglie ovunque, e le incoraggi nella loro insostituibile missione nella società”. E più oltre: “Abbiamo tutti bisogno, di tornare a Nazareth, per contemplare sempre di nuovo il silenzio e l’amore della Sacra Famiglia, modello di ogni vita familiare cristiana”. Il Centro diventerà così uno degli snodi fondamentali in cui prenderanno vita alcune delle questioni che il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha messo al centro della propria attività in questi mesi: il ruolo cardine dell’istituto familiare nella costruzione della società umana; la fecondità della famiglia cristiana quale soggetto della missione evangelizzatrice della Chiesa; l’attenzione ai diversi soggetti implicati (uomo-donna, anziani, bambini); la fondamentale centralità della Parola di Dio che deve essere posta al centro del cammino di ogni famiglia credente». Ed ha aggiunto: «Ci sono luoghi dotati di una straordinaria forza evocativa e simbolica. Nazareth è uno di questi. È il luogo dove Gesù è cresciuto; lì era la sua casa, lì ha vissuto con Giuseppe e Maria: la sua famiglia. Con loro ha imparato a leggere la Scrittura e a chiamare Dio Abbà, Papà, come ci ha ricordato recentemente Papa Francesco.
Una terra – oggi più ancora che ai suoi tempi – gravida di tensioni e di dolori. Ma forse proprio per questo, una terra che più di ogni altra, reclama il diritto alla pace e alla fratellanza universale. Una terra dove c’è ancora chi ha la forza e la capacità di sognare; di più: di far sì che un grande sogno possa diventare realtà. Le Famiglie cristiane possono diventare coautrici di questo sogno.
Il Pontificio Consiglio, il Rinnovamento nello Spirito e quanti altri vorranno contribuire a questo grande progetto, sono al loro servizio».
Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito, ha chiarito bene la mission di questo luogo: «Desideriamo che il “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth” divenga un luogo privilegiato per la diffusione del “Vangelo della Famiglia”, una “vetrina” di tutto il bello, il buono, il vero, il giusto che la famiglia propone e testimonia nel mondo, coinvolgendo attivamente gli Uffici pastorali, le Università, i Centri Studi dedicati alla famiglia; i Movimenti, le Comunità, le Associazioni di scopo, tanti benefattori che vedono nel trinomio “Papa, Famiglia, Terra Santa” un’opportunità nuova e interessante per sostenere generosamente la causa della famiglia».




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