Una Chiesa che non si arrende

L’Osservatore romano con un editoriale a firma di Giulia Galeotti, tuona contro l’iniziativa filantropica sulla contraccezione della moglie del fondatore di Microsoft che alla CNN ha annunciato di voler spendere nei prossimi otto mesi 450 milioni di euro «per ricercare nuove tecniche di controllo delle nascite, migliorare l’informazione sulla contraccezione e rendere disponibili servizi e strumenti nei Paesi più poveri del pianeta, Africa in testa». Il quotidiano cattolico ricorda che la Chiesa «è favorevole alla regolamentazione naturale della fertilità, a quei metodi cioè fondati sull’ascolto delle indicazioni e dei messaggi forniti dal corpo». E aggiunge non senza una buona dose di puro realismo che il metodo Billings «agli occhi di una certa parte del mondo» abbia «un duplice inconveniente», perché «trattandosi di un metodo semplice da capire e facile da adottare, è gestibile in autonomia e consapevolezza dalle donne stesse, anche da quelle analfabete senza necessità di alcuna forma di mediazione». La nota si estende anche alla multinazionale Nestlè che «ha fornito in modo furbesco e scorretto alle donne africane latte in polvere per i loro neonati, mediante confezioni omaggio che durano il tempo necessario per far andare via alla neo mamma il latte naturale. A quel punto, la madre è obbligata all’acquisto: attraverso campagne pubblicitarie che presentano l’allattamento al seno come barbaro e quello artificiale come moderno e civile; grazie anche a pressioni psicologiche di vario tipo a opera di fantomatici medici e infermieri. Creando così un bisogno, in nome della beneficenza e in vista del guadagno».




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