“O” Come … orma

di fra Vincenzo Ippolito

Seguire la strada di Gesù nella verità e nell’amore

Cari amici della Saint Francis Family,
non so voi, ma io ancora devo riprendermi dalla stanchezza del pellegrinaggio. I miei frati ridono sotto i baffi e mi canzonano perché, a loro dire, sono come Mercurio, ho le ali sotto i piedi e mentre mi lamento di volare dal Messico alla Turchia, già preparo la mia borsa per ripartire. Balenava in me l’idea di dirvi: “Passo per quest’anno!”, ma poi, redarguito da alcuni di voi, ho preparato alla svelta il mio zaino e vi ho raggiunti per iniziare il cammino ad Assisi.

È vero sono distrutto, ma il mio cuore trabocca di gioia per quanto la Grazia ha operato: in molte famiglie, le lampade della preghiera, a lungo spente, hanno ricominciato a brillare; il lievito della riconciliazione che fermenta l’unità e la pace ha trovato posto nelle vecchie madie delle vostre case; tessuti laceri di relazioni difficili con i figli sono divenuti panno di stoffa nuova; granelli di senape sparsi dal Maestro come semi di speranza familiare verdeggiano già come grandi alberi. “Il ferro va battuto ora che è caldo” diceva il maniscalco quando, fanciullo, lo guardavo lottare con il fuoco. “Le scarpe dei mie puledri sono forgiate con il ferro” diceva mentre il suo martello batteva i chiodi con destrezza. Anche noi, passati al fuoco di Dio, dobbiamo lasciarci forgiare dentro, intagliare nella pietra del cuore, dissetare nei deserti dell’anima. Sì, cari amici, proprio ora che siamo tornati inizia quel peregrinare dalla mente al cuore, passaggio obbligato per tradurre in opere, idee, propositi e principi di cui abbiamo a lungo parlato. Dicendovi questo, riaffiora in me il ricordo del cammino di Pietro, il suo difficile passaggio dalla sequela fisicaal discepolato del cuore. Pronto a lasciare le reti per abboccare all’amo del “Seguimi”, cammina al fianco Gesù, ma fatica a portare il suo passo,ansima come un corridore inesperto, recalcitra come un cavallo abituato a vagare solitario.

Anche se tra le file dei prediletti, non comprende che seguire le orme del Cristo vuol dire farsi modellare dentro, cesellare neisentimenti, lavorare nei pensieri, consumare negli affetti, piegare nella volontà, farsi condurre, come un bimbo, sulla via del bene. Desidera camminare sul mare, quando ancora non si regge sulla terraferma ed è divorato dal rimorso quando, al canto del gallo, lo sguardo del suo Gesù rinnegato, lo conduce a lavare nel pianto la menzogna del cuore del Maestro. Solo allora Pietro ad essere discepolo che segue il ripescherà il Risorto, riconducendolo trascorsa a riordinare reti vuote, Tiberiade, consumato da una notte suo “Non lo conosco!”. Sul mare di imparerà a vedere nell’amore la via della sequela, nell’offerta del proprio fallimento, la sua forza, nel cammino interiore l’unico modo per lasciar eorme significative nella storia degli uomini. L’itinerario di Simone attende ora anche noi. È giunto il tempo di camminare con il cuore, spingendoci nel mare aperto dei problemi delle vostre famiglie, senza fare finta che tutto vada bene. Conosco ciò che accade nelle vostre mura e so che, come Pietro, spesso battete ritirata, ma, ricordatelo bene, il pellegrinaggio fatto non può essere una esperienza sporadica di una fede che ci aliena dalla realtà.

Siete un dono di Dio l’uno per l’altro, non potete restare inoperosi di nella vita matrimoniale, familiare, ecclesiale e sociale, avete talenti da vendere, non potete nasconderli in una buca come Pinocchio, credendo che ne nascano alberi dai ricchi frutti. È tempo di decidervi per Cristo, guardandovi negli occhi per riscoprire la bellezza dell’essere una carne sola; è tempo che vi svegliate dal torpore della mediocrità per operare nella città degli uomini, dalla politica al sociale, perché il Vangelo formi generazioni nuove, umanizzate con la forza eterna del Risorto. Cari amici, non abbiate paura di lo seguire le orme di Gesù, sulla via dell’amore che conduce al dono, della riconciliazione che nasce dall’offerta di sé, del perdono che genera la pienezza della gioia. Mettete i vostri piedi sulle sue orme e non sarà difficile percorrere la strada esigente del Vangelo; calcate i suoi passi e, la sua parola infonderà forza per continuare la salita ripida del Golgota; nulla dovete temere con lui, perché quando vi inviterà a camminare sulle acque del mare, sosterrà i vostri passi, afferrandovi in ogni vostra eventuale caduta. Ora sono io che redarguisco voi, aspettandovi per il prossimo sabato. Non portate zaini, non ne avete bisogno. Esercitavi soltanto a seguire con il cuore le orme di Gesù.




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