La fede nell’imprevedibile quotidiano

I coniugi Luigi e Zelia Martin sono stati i silenziosi protagonisti del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. E per una sera le guest star di Sesto San Giovanni. Nel cuore dell’Incontro Mondiale, infatti, è stata organizzata la presentazione del libro “Luigi e Zelia Martin. Una santità per tutti i tempi” (Editrice Punto Famiglia, 2011), alla quale era presente l’autore francese William Jean Clapier, teologo e profondo conoscitore dei beati genitori e della loro figlia Santa Teresa di Gesù Bambino

Per alcuni aspetti è stato divertente discorrere con Clapier: io gli parlavo in italiano, lui mi rispondeva in francese, qualcuno suggeriva in inglese … e ci capivamo! Ma a parte l’inverosimile situazione che si era creata, subito chiedo a Clapier cosa lo avesse spinto a raccontare di questi beati genitori. “Nell’autunno 2007, Christophe Rémond, un amico editore, mi aveva suggerito di scrivere una biografia su Luigi e Zelia Martin. All’inizio ho esitato molto ad accettare il progetto. Alcune circostanze personali, accompagnate da incoraggiamenti e da un concreto sostegno, tra cui quello delle carmelitane di Lyon-Fourviéres, mi hanno spinto a riconsiderare quest’ampio progetto e infine ad accettare la proposta”.

Cosa ha fatto in concreto per avvicinarsi alla loro spiritualità?

Scrivere una biografia su Luigi e Zelia Martin richiedeva un approccio moderno della loro vita. Dopo aver studiato le fonti storiche, mi sono messo all’ascolto del loro desiderio di Dio. È la chiave essenziale per accostarsi alla loro spiritualità. Dovevo capire come avevano consegnato se stessi e i loro progetti nelle mani di Dio, in che modo sono divenuti testimoni viventi della fede nella prova e nel quotidiano, anche attraverso il lavoro, le feste, i viaggi! E per comprendere tutto ciò bisogna essere attenti alla loro capacità di adattamento, all’imprevedibilità della loro vita: capacità che è una virtù che io amo chiamare la duttilità dell’anima. Come diciamo nel Veni Sancte: “Piega ciò che è rigido.

Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie ha insistito sul lavoro e la festa. Come veniva vissuta la dimensione lavorativa nella famiglia Martin?

Proprio come la loro carità era spontaneamente protesa verso i più poveri, anche l’attività professionale dei Martin era animata dalla preoccupazione di onestà e di giustizia verso il prossimo per servire Dio, particolarmente nella gestione dei soldi. La relazione con i clienti e le operaie di cui Zelia aveva la responsabilità, era sempre orientata da una preoccupazione di equità e di cordialità, a tal punto che Luigi aveva ereditato il soprannome di “san Signor Martin” e Zelia una gratitudine familiare da parte delle operaie. La manifestazione della loro concretezza in questo compito può davvero essere da esempio per le famiglie di oggi.

Qual è l’episodio particolarmente originale che ha riportato nel libro?

Tra gli episodi più originali ne cito due: quello degli inizi del loro matrimonio, molto ricco di insegnamenti per il modo con cui Luigi e Zelia hanno vissuto la bellezza dell’atto coniugale, attraverso il quale hanno conosciuto e amato Dio. L’altro episodio significativo, ancora inedito, è quello degli ultimi anni di vita di Luigi, quando vengono meno le sue capacità mentali. Luigi manifesta la carità nella sua malattia. È davvero magnifico, sorprendente. Bisognerebbe approfondire questo aspetto della vita di Luigi Martin, profeta della santità nella debolezza fisica e psichica.

Ha in cantiere altre pubblicazioni?

In questo momento sto completando un libro sulla storia e il carisma del santuario parigino di NotreDame des Victoires (Nostra Signora delle Vittorie), un grande luogo spirituale che amava frequentare la famiglia Martin. Ho anche in progetto un libro che parla della gestione delle crisi, delle prove dell’esistenza: “Come possono divenire un cammino di vita e non un ostacolo distruttivo?”. Un tema di attualità reso ancora urgente dal difficile contesto socio-politico del nostro mondo.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.