Metodi naturali: difficili da imparare?

di Giovanna Pauciulo

Imparare i Metodi Naturali non è più facile o più difficile di qualsiasi altro tipo di apprendimento.

Non è necessario alcun tipo di preparazione scientifica. È sufficiente contattare personalmente un’insegnante qualificata (rintracciabile anche sul sito internet www.confederazionemetodinaturali.it) per programmare con lei gli incontri. L’insegnamento è dovunque disponibile e gratuito ed è rivolto alle coppie e alle donne singole.

Non essendo fondati su calcoli di probabilità (come il vecchio Metodo del Ritmo conosciuto anche come Metodo di Ogino-Knauss), questi metodi non richiedono che i cicli siano regolari, ma possono essere applicati in ogni circostanza della vita riproduttiva della donna (anche in cicli irregolari, durante l’allattamento al seno, in premenopausa, dopo la sospensione dei contraccettivi orali…). È sempre importante ricordare comunque che basandosi sulla precisa conoscenza della fisiologia riproduttiva, l’efficacia dei metodi naturali è fortemente condizionata dalla capacità acquisita dalla donna di riconoscere i vari sintomi, perciò tali metodi devono essere correttamente insegnati, e soprattutto correttamente appresi e applicati.

I Metodi Naturali esigono un’osservazione quotidiana di tutti i segnali ecco perché la destinataria dell’insegnamento è la donna, è essa ad essere direttamente coinvolta nel riconoscere il sintomo della fertilità, e dunque in ordine all’innegabile beneficio, della conoscenza del proprio corpo sotto il profilo della fertilità, potrebbe esserci la fatica del riconoscimento dei segni. Ma l’impegno a riconoscere i segni di fertilità diventa faticoso, artificioso o piuttosto arricchente e naturale in virtù della motivazione che la donna o la coppia ha nella scelta dei Metodi Naturali. Un punto qualificante dunque per il buon e facile apprendimento dei Metodi Naturali è la motivazione. Essa quando è sana dà alla donna e/o coppia una facilità nell’uso, nella costanza e nell’osservazione che deve essere attenta e quotidiana per cogliere i segni e i sintomi di fertilità. Questi possono risultare talvolta poco chiari o difficilmente interpretabili; è indispensabile quindi l’aiuto di un insegnante qualificato.

La fertilità, laddove manca una conoscenza, viene percepita dalla coppia come una incognita, una situazione incontrollabile che genera timore e preoccupazione. Il rapporto con se stessi, l’ascolto e la conoscenza del proprio corpo, che apparentemente possono sembrare un peso in realtà sono dei benefici, oltre che, proprio grazie all’impegno dell’osservazione dei segni di fertilità e alla loro interpretazione è possibile vivere liberamente e in maniera appagante la procreazione responsabile scegliendo di ricercare o distanziare una gravidanza. Confrontarsi con la propria fertilità, prendere coscienza che avere rapporti coniugali quando essa è presente significa aprirsi alla possibilità di concepire una nuova vita è allo stesso tempo uno strumento di libertà e di responsabilità. Libertà, perché solo la conoscenza consente scelte autenticamente libere, e responsabilità perché la consapevolezza della propria fertilità porta ad interrogarsi sui fondamenti delle proprie scelte e dei propri comportamenti. La responsabilità della procreazione non viene delegata ai mezzi esterni ma è assunta direttamente dai coniugi.




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