… e a noi penserà il Signore

Mayela Roxana Carabia Montilla e Francesco Simonaro, sono una giovane coppia di sposi. Si sono sposati il 1  novembre 2008. Sono a Roma e stanno frequentando il Master in Scienze del matrimonio presso l’istituto Giovanni Paolo II. Il loro fidanzamento è stato un tempo molto particolare. Sono diventati per i genitori di entrambi i primi evangelizzatori. Tanto che queste due coppie che convivevano e non si erano mai posti il problema di sposarsi, decidono di fare un cammino di fede che li porterà sei mesi prima del matrimonio dei loro figli a sposarsi a loro volta, partecipando nella comunione piena al sacramento del matrimonio di Mayela e Francisco.

Perché vi siete sposati proprio il 1° novembre?

M: In questo giorno la Chiesa celebra la solennità di Tutti i Santi e dopo la nostra conversione abbiamo voluto sigillare il nostro amore inserendoci nella scia di santità che in questo giorno si ricorda. Una data che ci sproni continuamente a vivere il matrimonio in pienezza, un esempio anche per le altre coppie.

Come avete vissuto i 5 anni di fidanzamento? Che cammino avete fatto?

F: Quando ho conosciuto Mayela, lei frequentava un nuovo movimento ecclesiale chiamato “Figlie e Figli”.  Anche se io ho studiato nelle scuole cattoliche, non andavo mai  a messa. Quando ci siamo fidanzati però pensai che se non l’avessi accompagnata io si sarebbe potuto avvicinare qualcun altro a lei, per cui cominciai a partecipare anche io. Ed è stata una scoperta meravigliosa di come la fede ci ha aiutati a vivere il nostro fidanzamento. Tanto che siamo diventati anche animatori per fidanzati.

E le vostre famiglie d’origine come hanno accolto il vostro cammino di fede?

M: La mia famiglia è cattolica, è composta da tre figli ed io sono la più piccola. Il più grande ha 37 anni, il secondo 35 ed io ne ho 27. All’inizio io e Francisco avevamo deciso di sposarci nel 2007, un mese prima della data prefissata quando ormai tutto era pronto, una mia cugina fece un incidente mortale. Questo evento ha profondamente sconvolto la mia famiglia. È stato l’inizio della conversione. I miei genitori convivevano, non erano sposati, e non so per ignoranza o perché non si erano mai posti il problema, in ogni caso noi desideravamo che nel giorno del nostro matrimonio anche loro si accostassero alla comunione. Oltre ai miei genitori abbiamo convinto anche i genitori di Francesco e suo fratello con la compagna a sposarsi. Così abbiamo fatto un cammino che ha condotto queste tre coppie al sacramento nuziale in un’unica cerimonia, sei mesi prima del nostro matrimonio.

Quindi siete stati voi evangelizzatori, come figli, dei vostri genitori.

F: Abbiamo cercato di far capire loro quante grazie si possono ricevere quando si vive nella comunione con Dio. E poi la nostra festa non poteva essere piena se loro non potevano comunicarsi.

Dopo il vostro matrimonio cosa è accaduto? Come siete giunti  alla scelta di venire qui a Roma per seguire il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia?

M: Un nostro amico sacerdote venne qui in Italia con il nostro vescovo e seppe dell’opportunità di questo master e ci disse: “Perché non partite voi?”. Francisco lavorava come insegnante ed io come ingegnere nella Corporazione delle Ande, avevamo il nostro lavoro, la nostra casa ma abbiamo deciso di seguire comunque questa chiamata.  Abbiamo pregato molto prima di prendere questa decisione, e pregando abbiamo compreso la verità delle parole di Gesù: “lasciate tutto e seguite me!”. Ci sentiamo davvero accompagnati dalla mano di Dio.

E quando tornerete in Venezuela come farete?

F/M: il Signore dice: “Occupati delle mie cose che poi mi occuperò io delle tue”.




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