Diamo tempo a ciò che vale
di Giovanna Pauciulo
La fatica che fa la famiglia a educare è il presupposto del fenomeno assai preoccupante dell’emergenza educativa. Una prima motivazione la ricerchiamo nella difficoltà di conciliare il lavoro con la cura dei fi gli; l’autorealizzazione cercata dai genitori più nella professione fuori di casa che nel ruolo di padre e di madre da una parte ma anche la mancanza di misure politiche che permettano alla famiglia di dedicare più tempo alla cura dei fi gli sono i presupposti da cui partire per una seria riflessione sul rapporto tra lavoro ed educazione.
Per restare alla responsabilità ascrivibile alla difficile conciliazione tra famiglia e lavoro, è bene precisare che le difficoltà di combinare lo svolgimento di un lavoro retribuito e la responsabilità di dare cura (difficilmente delegabile nel contesto di carenza di servizi) sono infatti presenti lungo tutto il corso di vita familiare pur in combinazioni e con criticità diverse. Gli interventi di politiche a sostegno delle famiglie soprattutto con figli sono stati finora scarsi, frammentari e non continuativi.
Non è difficile stendere, a titolo esemplificativo, un elenco di interventi auspicabili a favore della famiglia: tutela dell’identità nei confronti di altre forme di convivenza, agevolazioni per l’accesso alla casa, opportunità di lavoro e comunque assicurazione di un reddito minimo vitale, incentivi (ad es. sgravi fiscali) alle imprese che cercano di conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita familiare (mediante flessibilità di orari, attenzione ai risultati più che agli orari, interazione del lavoro in casa con quello in azienda ecc.), equità del prelievo fiscale, riconoscimento anche economico del lavoro domestico per la cura dei figli, servizi di sostegno educativo e assistenziale, libertà di scegliere la scuola senza aggravio di oneri economici. Ma l’impressione è che, anche tenendo
conto di questi interventi, la famiglia come soggetto sociale sia poco ascoltata e soprattutto poco coinvolta nell’elaborare leggi, nel fare programmi, nel prendere provvedimenti. Ancora molto lavoro deve essere compiuto per una politica per e con le famiglie. La famiglia per compiere la sua missione ha bisogno di sostegno giuridico, culturale, economico che la veda protagonista della sua ripresa e non destinataria di interventi. Insomma famiglia “risorsa” e “non bisogno”.
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento