I sette doni del Natale

L’atmosfera natalizia è impreziosita dallo scambiarsi i “regali”. Quale regalo all’ultimo minuto? Chissà se sarà gradito? E compra, compra, compra…

Predichiamo ai nostri figli di ricordare il senso del Natale ma poi presi dall’eccitazione delle feste fatichiamo a ricordarlo a noi stessi. Nella vicenda evangelica della nascita di Gesù, è vero, hanno un posto importante i doni, ma si tratta di doni speciali non di regali, perché un conto è fare un regalo, (sono tutti bravi ad entrare in un negozio e staccare un assegno), un conto è donare e farlo col cuore.

In questa festa lo Spirito Santo avvolge Maria e genera nella Vergine promessa sposa, l’Emmanuele, il Dio con noi. Dunque il primo dono di Natale è l’amore di Dio che crea ogni cosa.

La Vergine Maria accoglie l’invito dell’angelo ed esclama “si compia in me la tua parola”. Il secondo dono di Natale è la disponibilità, l’umiltà della Vergine.

Maria si reca da Elisabetta che, avanti negli anni, è in attesa di Giovanni e ha bisogno dell’aiuto della cugina. Il terzo dono di Natale è il servizio.

Giuseppe si fida delle indicazioni dell’angelo e accoglie Maria, pur sapendo che aspetta un figlio che non è suo.Il quarto dono è la fiducia, la fedeltà.

Il Bambino Gesù nasce nella grotta di Betlemme e amorevolmente deposto nella mangiatoia, umile e divina dimora. Egli inaugura il tempo di Dio sulla terra. Il quinto dono è la povertà.

I Pastori accorrono alla grotta per vedere e fare la conoscenza del Messia. Il sesto dono è la verità della Parola di Dio.

I Re Magi portano doni: oro, incenso e mirra, riconoscendo la natura regale, sacerdotale e profetica di Gesù. Il settimo dono è la fede. Questi sono i doni più graditi da fare e da ricevere; sono impacchettati con la carta della vita e il nastro del cuore.




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