Innegabile libertà

di Paola Bonzi Fondatrice del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli

Segue il racconto di un colloquio per la vita iniziato nella clinica Mangiagalli di Milano. Silvia ha parlato con la dott.ssa Bonzi……che appunta:

Quella seconda volta non ci fu mai.
>Di giorno in giorno aspettavo di sentirmi dire dalla segreteria che una certa Silvia chiedeva di parlare con me, ma non accadde. Io non avevo nessun riferimento per ritrovarla e, anche se lo avessi avuto, non l’avrei mai utilizzato. Infatti, quando una persona a rischio di aborto volontario arriva da noi, non chiediamo mai il suo cognome e neppure il suo numero di telefono proprio per farla sentire pienamente libera di prendere la decisione che ritiene più conveniente per la sua vita senza interferire. Questo è un punto su cui ho riflettuto molto: chi sono io per sostituirmi alle persone? Chi sono io per svitarne la testa e avvitargliela nel senso che piace a me? Sono una persona credente nella fede cristiana e, ogni volta che penso a queste cose, mi vado a rileggere il capitolo 3° della Genesi. Dio aveva dato ogni possibilità all’uomo, avvolgendolo del suo amore incondizionato, e, in tutto questo, gli aveva donato anche la libertà di andare lontano da questo suo stesso amore. Di più, l’uomo è la sua libertà; ciò lo contraddistingue da qualunque essere vivente condizionato dai suoi innatismi a cui non può rinunciare e che determinano le sue azioni. L’uomo è colui che è stato per scegliere di essere amico di Dio, per aderire volontariamente al suo progetto, progetto che può anche rifiutare. Poi penso che se Dio lo volesse, sarebbe certamente in grado di incenerire tutti gli
ambulatori dove si praticano gli aborti, ma non compie nulla di tutto ciò. Per molti giorni continuai a ricordare Silvia, ma non ebbi alcun segnale da parte sua. Altre donne, altri colloqui, altri bimbi che aspettavano di venire alla luce, finché …




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