Il mistero biologico
di Angela Lopedote
All’origine di ogni vita umana sta il fatto biologico, meraviglioso, dell’unione tra cellula uovo e spermatozoo.
Cellule che portano in sé la capacità di cui nessun’altra cellula è dotata: trasformarsi in un nuovo essere umano, una persona. La donna nella trasmissione della vita non si limita a offrire il suo contributo di patrimonio genetico, come fa anche il padre. Ella offre il suo stesso corpo come luogo d’incontro delle cellule germinali e come prima culla del figlio.
Affinchè avvenga questo incontro necessitano alcune condizioni che sono strettamente correlate alla fertilità della coppia.
Gli spermatozoi, prodotti continuamente dai testicoli dell’uomo sano e sessualmente maturo, devono risalire non senza fatica le vie genitali femminili e nelle tube uterine sono fecondanti per circa tre giorni.
La cellula uovo è prodotta dall’ovaio della donna sana, ciclicamente, in genere una (circa ogni 28 giorni) e dalla pubertà fino alla menopausa. Nel ciclo mestruale della donna v’è un susseguirsi di eventi finalizzati dapprima alla maturazione dell’ovulo e poi alla sua liberazione da parte dell’ovaio (ovulazione) per poter essere fecondato se sono ad attenderlo gli spermatozoi oppure, in assenza di questi, degenerare in circa 24 ore.
Come è possibile conoscere questi eventi biologici e individuare i giorni in cui la donna è fertile?
La donna lavora sotto l’azione degli ormoni: estrogeni nella parte del ciclo che è prima dell’ovulazione, progesterone nella parte che è dopo l’ovulazione. Essi mandano dei segnali, indicatori dei giorni fertili.
Il muco cervicale. Prodotto nel collo dell’utero, nutre gli spermatozoi, ne facilita la sopravvivenza e la risalita verso l’utero. La sua quantità, consistenza e aspetto cambiano in rapporto ai livelli dell’estrogeno. È possibile così identificare l’inizio e l’evolversi della fertilità.
La temperatura basale. La temperatura della donna, misurata al mattino e a riposo, sarà più bassa nei giorni prima dell’ovulazione, dopo l’ovulazione aumenterà di qualche decimo di grado. È possibile così identificare la fine del periodo fertile.
Le modificazioni del collo dell’utero. Sotto l’effetto dei due ormoni, estrogeno e progesterone, subisce modificazioni di consistenza, posizione e apertura.
Le coppie a volte si sentono inadeguate a penetrare in questo mistero biologico. L’incredulità lascia il posto alla gioia quando scoprono la semplicità del linguaggio corporeo che permette loro di ricercare o distanziare le nascite, aperti sempre al dono della vita.
Un’unica raccomandazione: è bandito il “fai da te”, responsabile di una non corretta applicazione. È importante che la coppia venga guidata, per un periodo di alcuni mesi, da un’insegnante di metodi naturali per imparare a riconoscere il periodo della possibile fecondità e scoprire con stupore la bellezza del proprio corpo, dono grandissimo, anche se la cultura tende a presentarla slegata dalla sua naturale relazione con l’amore e la procreazione.
Se vuoi contatta l’insegnante più vicina. Troverai l’elenco nazionale degli insegnanti in
www.confederazionemetodinaturali.it
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