Prima di tutto: ascoltare…

di Paola Bonzi Fondatrice del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli

Interrompere la gravidanza ; questa è la situazione che ci ha sempre interpellato e che ci ha spinto ad essere presenti all’interno dell’ospedale. La legge 194 del 22 maggio 1978 prevede che la richiesta di interruzione di gravidanza nei primi novanta giorni, avvenga per “seri motivi di salute fisica o psichica della donna” e, proprio per questo, la legge stessa prevede una riflessione, riflessione che può avvenire solo in un contesto di “contenimento” psicologico in cui vengano prese in considerazione tutte le difficoltà che porterebbero a interrompere la gravidanza stessa. “Sono una consulente familiare; il mio compito non è certamente quello di volerla far pensare con la mia testa ma ascoltarla in modo attivo.” Silvia è un po’ perplessa; le offro un cioccolatino e la guardo in silenzio ma anche in attesa. Prende fiato e, all’inizio faticosamente, comincia a raccontare: “Ho ventiquattro anni, sono una studentessa universitaria, studio filosofia, e sono “fuori-corso” perché nel frattempo studio recitazione e mi piace fare teatro. Così tra le lezioni, le prove e gli spettacoli, sono in ritardo con gli esami dell’università. Questa cosa fa molto arrabbiare i miei genitori che non fanno nessuno sforzo per comprendere la mia vita. Alla scuola di recitazione ho conosciuto un regista che, da subito, mi ha letteralmente affascinato; ci siamo frequentati e ne è nata una relazione amorosa”Silvia si blocca quasi per sentire l’effetto che fa su di me il suo racconto; lascio che sussista questo momento di silenzio perché lei stessa elabori il suo racconto..




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