Cellule staminali: gli affari, prima di tutto.

di Lucio Romano

Il presidente americano Barak Obama apre al finanziamento federale le ricerche  sulle cellule staminali embrionali. Cancella, così, i limiti stabiliti dal predecessore George W. Bush. L’annuncio, preparato con sapiente regia mediatica, è stato dato con firma apposta in presenza di varie personalità quali politici, scienziati, attori e pazienti. L’iniziativa assunta si può dire che era già nell’aria, in quanto preannunciata ripetutamente nel corso della campagna elettorale per le presidenziali. Duplice il messaggio: sviluppare ricerche che abbiano come fine la cura di gravi malattie e rassicurare l’opinione pubblica circa la produzione delle cellule staminali embrionali. Per quanto riguarda la possibilità di alleviare le sofferenze dei malati, i dati scientifici facilmente reperibili in letteratura evidenziano i notevoli progressi e le applicazioni cliniche con le cellule staminali provenienti dal sangue del cordone ombelicale o da cellule staminali adulte. Inoltre, autorevoli ricerche, hanno individuato nella riprogrammazione  cellulare una strada molto interessante che consente a cellule somatiche, appunto già differenziate, di acquisire le stesse caratteristiche delle cellule allo stato embrionale e senza produzione di embrioni. Questa davvero una nuova frontiera della ricerca. Inoltre l’uso delle cellule staminali embrionali, con l’incontrollabile duplicazione che le caratterizza, è causa della formazione di tumori. Problema non ancora risolto dai ricercatori. Ma è solo un problema scientifico? Certo che no. È soprattutto un problema etico, oltre che politico ed economico. È meglio chiarire immediatamente che usare cellule staminali embrionali significa produrre embrioni o usare embrioni già prodotti. La produzione può realizzarsi o con fecondazione artificiale o per clonazione. L’embrione, quindi, da soggetto diventa oggetto, puro materiale biologico. Riduzionismo antropologico l’operazione culturale di fondo. Tuttavia le dichiarazioni di Obama tendono a rassicurare l’opinione pubblica: non ci sarà alcun abuso, niente clonazione riproduttiva ovvero nessuna duplicazione di embrioni in provetta. Ma questa è una parziale rassicurazione. Si omette di dire che già l’uso delle cellule staminali embrionali rappresenta un abuso etico in quanto si impedisce, tra l’altro, agli embrioni di poter proseguire il naturale sviluppo. Sono esseri umani allo stato di embrione.

Assistiamo, in altre parole, all’ennesimo attacco, alla vita e alla dignità di ogni essere umano già dai suoi primi momenti di vita. La critica che rivolgiamo a tali procedure non significa certo un disimpegno o una sottovalutazione delle sofferenze indotte dalle gravi malattie degenerative e non solo. Significa, invece, una attenzione molto avvertita per una ricerca che sia rispettosa delle persone malate ma che non aggiungano dolore a dolore. È possibile proseguire ed implementare la ricerca sulle cellule staminali adulte? Certo, è possibile e doveroso. È possibile proseguire ed implementare la ricerca sulle staminali da cordone ombelicale? Certo, è possibile e doveroso. Motivazioni solo filantropiche e scientifiche a fondamento della decisione di Obama? La risposta nelle agenzie subito dopo l’annuncio del presidente americano. La Geron Corp, che usa staminali embrionali, ha un rialzo in Borsa del 16%; Stem Cells del 40%, Advanced Cell Technology del 36%, Neuralstem del 22%. Prevedibile, potremmo dire.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.