Il primo passo
di Paola Bonzi Fondatrice del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli
Inizia una nuova rubrica che nel corso dell’anno, attraverso il racconto a tappe di un colloquio per la vita, ci presenta le ansie e le sofferenze di una madre di fronte alla drammatica scelta dell’aborto. È mercoledì e sono nella stanza dei colloqui al Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli. Da poco ho finito l’incontro settimanale di équipe e sto facendo il punto delle situazioni presentate dagli operatori. Bussano alla porta: “Avanti!” Entra una giovane donna, saprò dopo che si chiama Silvia, che mi dice: “Sono appena stata a prenotarmi per un’interruzione di gravidanza, ma sapendo che la legge 194 prevede una riflessione, ho chiesto con chi avrei potuto confrontarmi, e mi hanno indicato questo posto. È quello giusto?” Rimango un po’ stupita, ma immediatamente faccio mente locale e rispondo: “Benvenuta! Certo che è arrivata nel posto giusto; siamo qui proprio per ascoltare le persone che ne sentano il bisogno. Si accomodi.” Si guarda un po’ in giro: “Che bella questa stanza, non sembra di essere all’interno di un ospedale.” In effetti la nostra stanza dei colloqui non vuole essere un posto anonimo; è arredata come il salotto di casa con un divano, una poltrona, una chaise longue, un tavolino con qualche oggetto, una libreria vecchiotta che ha un certo sapore di vissuto e una bella pianta verde. Vorremmo, infatti, che le persone si sentissero a proprio agio nel confidare a una perfetta sconosciuta le loro cose più intime, e, così, ci facciamo aiutare da un “setting” confortevole e profumato, con un sottofondo musicale rilassante. “Io mi chiamo Paola e questo è il Centro di Aiuto alla Vita; ha voglia di raccontarsi?” “Centro di Aiuto alla Vita? Ma io sono prenotata per interrompere la gravidanza e voi …”
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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