I corsi prematrimoniali

di don Sergio Nicolli

Una nuova rubrica per ripensare la pastorale familiare a partire dai pilastri fondamentali.

Se oggi molti matrimoni nascono già fragili, questo è dovuto a una preparazione che è ancora insufficiente per incidere in modo significativo sui progetti di coppia dei fidanzati che attualmente accompagnamo al matrimonio. Vale anche oggi, più che mai, quanto i Vescovi nel Direttorio già 15 anni fa sostenevano: che cioè la preparazione al matrimonio “Costituisce uno dei capitoli più urgenti, importanti e delicati di tutta la pastorale familiare. Tale pastorale si trova di fronte a una svolta storica. Essa è chiamata a un confronto chiaro e puntuale con la realtà e a una scelta: o rinnovarsi profondamente o rendersi sempre più ininfluente e marginale”.

Si svolgerà un convegno in Calabria dal 24 al 28 giugno 2009 proprio sul tema della preparazione al matrimonio.

A questo riguardo sottolineo alcune esigenze:

– È determinante, in questi percorsi, un rapporto personale di chi accompagna (coppia e sacerdote), con ogni coppia di fidanzati: quanto mai opportuno il colloquio di inizio e a conclusione del percorso di formazione. Questo naturalmente pone la questione del metodo degli itinerari: un rapporto personale è possibile solo in percorsi più prolungati, fatti in piccolo gruppo, aperti all’apporto di tutti.

– Se è difficile che un sacerdote o una equipe che accompagna i fidanzati possano rifiutare la celebrazione del matrimonio cristiano – a meno che non ci siano evidenti e gravi motivi che toccano in maniera certa la validità – è possibile però rendere più serio, articolato e impegnativo il percorso di preparazione, in maniera da dare ai fidanzati una maggiore consapevolezza della serietà dell’impegno che il matrimonio richiede. Una conferma l’abbiamo nel fatto che al termine di percorsi più articolati (che ormai esistono in molte diocesi) quasi sempre qualche coppia comprende che è opportuno interrompere la relazione e il cammino verso il matrimonio.

– Dal momento che molte fragilità del rapporto di coppia sono imputabili a un rapporto di dipendenza rispetto alle famiglie di origine e quindi a non sufficiente autonomia di scelte e di progetti, è possibile offrire la possibilità di un incontro anche ai genitori dei fidanzati al termine del percorso di preparazione al matrimonio: per renderli consapevoli della necessità di un salto di qualità nella relazione con la nuova famiglia che nasce.

– In molti percorsi di preparazione al matrimonio ci si preoccupa di far intervenire un avvocato che tratta il tema della comunione/separazione dei beni patrimoniali e informa sulle circostanze giuridiche dell’ipotesi della separazione. Perché non si chiede a un esperto di diritto canonico (c’è in ogni diocesi) di informare i fidanzati sulle situazioni che rendono fragile o forse nullo un matrimonio? In questo modo i fidanzati potrebbero essere provocati a interrogarsi su alcuni aspetti della loro relazione che potrebbero divenire fonte di sofferenza e di fallimento?




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