Sulla via della Corresponsabilità

di Mons. Santo Marcianò

Famiglia e parrocchia svolgono un ruolo fondamentale per la formazione delle coscienze e per la dimensione spirituale di ogni uomo. Lo scopriamo attraverso le parole di Mons. Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano – Cariati e delegato dei vescovi calabresi per la Pastorale Familiare.

Il concetto di responsabilità non è certamente di facile applicazione: siamo in un tempo storico in cui si fa fatica a riconoscere e ad assumere le proprie responsabilità, in qualsiasi ambito. Pensiamo alla vita civile e politica, al mondo del lavoro e dello studio, alla stessa vita di famiglia… L’idea sbagliata di libertà, che ha pervaso e caratterizzato la cultura occidentale in questi ultimi decenni, ha puntato esattamente a cancellare l’idea stessa di responsabilità. Si è giunti, cioè, ad elaborare teorie, e ad acquisire comportamenti, per i quali l’uomo non è più tenuto a misurarsi con le conseguenze delle proprie azioni: anzi, neppure a pensarci! Non sembra opportuno insistere sulle conseguenze negative di tanti comportamenti a rischio nell’ambito – ad esempio – dell’assunzione di alcool o droghe, dell’esercizio della sessualità, dell’incompetenza o superficialità lavorativa, della disonestà civile… Pur di poter gestire le proprie azioni in maniera cosiddetta “libera”, si tende, semplicemente, a minimizzare o ad eliminare le possibili conseguenze.

In questo orizzonte, parlare di corresponsabilità diventa ancora più delicato: la responsabilità, più che essere condivisa con altri, è più frequente che venga “scaricata” sugli altri. Il concetto stesso di corresponsabilità, pertanto, anche se difficile può diventare profetico e ci permette di cogliere un importante aspetto del rapporto tra la parrocchia e la famiglia: la comune vocazione a custodire i beni che il Signore affida loro e la possibilità di aiutarsi a perseguirli. Quali sono – ci chiediamo allora – alcuni dei beni più grandi che il Signore affida alla Sua Chiesa e a quella «piccola Chiesa» che la famiglia è chiamata ad essere e in che modo essi sono custoditi, nella corresponsabilità, dalla parrocchia e dalla famiglia?

Mi verrebbe spontaneo dire, quasi con un gioco di parole, che i beni di cui parliamo sono, anzitutto, la verità sulla famiglia e la verità sulla Chiesa!

Via di corresponsabilizzazione è quella che percorre la parrocchia quando educa realmente al senso vero della famiglia; e percorre la famiglia quando educa realmente al senso vero della Chiesa. Bisogna che, con profondità e coraggio, ci interroghiamo sulla verità delle cose e sappiamo proporre all’essere umano un cammino che lo conduca vicino a questa verità.

La famiglia e la parrocchia condividono questa ricerca della verità in modo insostituibile: non tanto, cioè, sul piano speculativo quanto sul piano concreto e educativo. Sul piano di quell’educazione che ha l’importante caratteristica di rivolgersi alla singola persona e alla singola famiglia. Di quell’educazione che diventa evangelizzazione perché vuole aiutare l’uomo a leggere la verità che Dio stesso ha posto in lui. E aiutare l’uomo a cercare e fare la verità non è solo una questione di intelligenza, ma è un cammino di fede e amore.

Nell’intersecarsi tra fede e amore c’è l’intersecarsi di un compito di evangelizzazione e promozione umana nel quale parrocchia e famiglia sono alleate e complementari, illuminandosi a vicenda e apprendendo l’una dall’altra qualcosa sulla propria identità e sul modo di condurre l’uomo a Dio.

La verità sull’uomo

A volte, nei nostri grandi Progetti Pastorali, corriamo il grande rischio di dimenticare che, in questo tempo storico, occorre, prima di tutto, “ricostruire l’umano”.

Occorre, cioè, restituire all’uomo la consapevolezza che egli, creato ad immagine e somiglianza del suo Signore, possiede delle peculiarità che è tenuto a conoscere, rispettare, sviluppare, per giungere alla pienezza di quella gioia che il Vangelo stesso ci indica e che l’incontro con Cristo ci offre. Ma se la famiglia non vive nella verità la propria vocazione ad essere comunità di vita e di amore e se la parrocchia non vive la verità del Vangelo che annuncia, l’essere umano non potrà imparare i fondamenti della verità. Così, le sue scelte rimarranno irresponsabili: e la sua libertà rimarrà imprigionata.

Sì: parrocchia e famiglia sono corresponsabili della verità sulle cose e sull’uomo. E possono trasmetterla alle generazioni future – nelle Celebrazioni Liturgiche, negli itinerari di catechesi, nella vita di carità, nelle scelte e nell’organizzazione stessa della vita familiare e parrocchiale… – solo riscoprendo il profondo significato dell’educazione.

Se oggi è in crisi il concetto di responsabilità, non meno lo è quello di verità. Ma, senza una verità cui attingere, il cammino educativo e la stessa evangelizzazione restano concetti vuoti o, non di rado, appaiono un’imposizione… È proprio percorrendo questa via che – lo capiamo bene – si è giunti lentamente alla deresponsabilizzazione. E se, forse, le nostre parrocchie e le nostre famiglie sono state in parte catturate da questo terribile processo, sono invece proprio esse che, nella corresponsabilità, possono invertire la rotta della deriva deresponsabilizzante del nostro mondo, ritrovando e riportando in esso la forza provocatrice e profetica, luminosa e liberante, della verità sull’uomo, sulla famiglia, su Dio.




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