Quella preziosa diplomazia

Uno dei capitoli più interessanti del vostro lavoro è quello di coltivare un cordiale rapporto con il mondo politico e istituzionale.

Card. Trujillo – Senza dubbio! Desideriamo creare con i politici e i legislatori una rete, una corrispon-denza e una reciproca conoscenza. È un lavoro prezioso che deve ulteriormente svilupparsi e che fac-ciamo con molto piacere.

Immagino che non sempre le posizioni coincidono?

Card. Trujillo – Sì, ma il confronto è sempre utile per chiarire le rispettive posizioni. E poi, tante volte riscontriamo significative convergenze, con il Presidente Bush, ad esempio. Due anni fa sono andato a Praga, su invito del Parlamento. Negli anni passati ho incontrato gruppi significativi di parlamentari in Cile, Argentina, Paraguay e Gran Bretagna. Sono stato recentemente anche in Bielorussia e in Croazia. In generale, posso dire che c’è, da parte dei governi, grande attenzione alla Chiesa e alle sue posizioni.

Nel viaggio pastorale di Benedetto XVI in Brasile (maggio 2007) i mass media hanno montato una polemica sulla presunta scomunica ai politici messicani …

Card. Trujillo – L’intervento del Papa è stato frainteso. Era evidente che il Codice di diritto canonico non prevede alcuna scomunica per i legislatori che approvano leggi abortiste. Il Santo Padre intendeva richiamare alla coerenza i politici e legislatori cristiani. Per questo ha ricordato il numero 83 della re-cente EsortazioneSacramentum Caritatis (in cui si parla della “coerenza eucaristica” tra la fede e le opere). Voglio ricordare, e lo faccio con molto onore, che sono stato io a proporre questa riflessione durante i lavori sinodali (abbiamo riportato l’intervento del cardinale a p.36). La mia osservazione è stata recepita nelle proposizioni sinodali (n. 46) ed ha poi trovato accoglienza nel documento di Benedetto XVI. Il fatto di non scomunicare politici e legislatori non vuol dire dimenticare che essi possono essere anche più colpevoli delle povere donne che spesso so-no vittime delle pressioni sociali e culturali, abilmente amplificate dai mezzi di comunicazione. Il Papa ricorda che non c’è una coerenza eucaristica tra ciò che comanda la Chiesa, seguendo la volontà di Dio, e ciò che loro pensano e fanno come politici. È giusto distinguere l’ambito privato da quello pubblico, ma bisogna nello stesso tempo chiedere coerenza. Io trovo che quello che ha detto il Papa nel numero 83 è una cosa valida. I politici devono esaminarsi seriamente sui valori fondamentali della famiglia. Non possono presentare leggi che indeboliscono sempre più la famiglia e continuare come se niente fosse.




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