Un popolo che alza la voce

Olimpia Tarzia Presidente del Comitato per la Famiglia

Abbiamo ancora tutti negli occhi e nel cuore lo straordinario evento del Family Day. E’ stata una festa straordinaria, mai vista una manifestazione di piazza così gremita di bambini, passeggini, giovani coppie e nonni! E ben sappiamo cosa significa muovere una famiglia, con tutte le piccole e grandi esigenze che la coinvolgono; senza tenere conto di quanto costa viaggiare per un nucleo familiare di 4, 6 e più persone! E quanti i giovani presenti! Quelli veri (non quelli che ci mostrano sui vari format televisivi), che hanno dato il loro contributo concreto alla difesa di un patrimonio d’amore che, come adulti,  vogliamo lasciare loro: la famiglia, dono incomparabile, di cui qualcuno, mosso da ideologie cieche ed egoistiche,  vorrebbe privarli.

Sin dalle prime ore del mattino, al punto di ritrovo limitrofo alla piazza, organizzato dal Comitato per la Famiglia,  è stato un via vai continuo di palloncini, striscioni, mongolfiere e moduli per le firme!

Ora è importante mantenere alta la tensione, andare oltre il grande evento popolare del 12 maggio, anche perché ben sappiamo che quel milione e mezzo di cittadini che ha potuto raggiungere Roma è solo una rappresentanza di una ben più ampia  base. Questo è anche il significato della campagna nazionale di raccolta firme promossa dal Comitato per la Famiglia – e dalla Confederazione Italiana Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana (facente parte del Forum delle Associazioni Familiari) – che è proseguita oltre il Family Day.

In piazza San Giovanni c’erano famiglie provenienti da associazioni, movimenti, parrocchie, diocesi, ma anche tante, tante famiglie non appartenenti al mondo dell’associazionismo o anche non cattoliche. Semplicemente famiglie, che credono nel valore della famiglia e nella sua soggettività sociale, vogliono testimoniarlo e chiedono risposte.

Come auspicavamo, l’appuntamento del 12 maggio è stato anche un’occasione di riflessione e approfondimento: moltissime le conferenze, gli incontri, i convegni sul tema della famiglia promossi in tutta Italia in preparazione all’evento.

L’impegno politico-istituzionale che ora ci attendiamo è quello di non deludere le speranze e le tante aspettative delle famiglie italiane che hanno voluto far sentire la loro voce a difesa e promozione della famiglia fondata sul matrimonio.

Politiche fiscali e tariffarie, politiche per la casa e per il lavoro, tutela sociale della maternità e riforma dei consultori familiari,  armonizzazione dei tempi familiari e lavorativi e riconoscimento del lavoro intradomestico, asili nido, sostegno alle famiglie con figli disabili, anziani, malati terminali.

In sintesi: riconoscimento della centralità della soggettività sociale della famiglia. Questo è quanto hanno chiesto e si attendono adesso le famiglie.

Adesso. Perché il silenzio assordante della politica sulle politiche familiari non è più accettabile. Perché su di essa grava la responsabilità di mancanza di risposte da troppo tempo. Perché non è più tempo di dichiarazioni rassicuranti, promesse, buone intenzioni, ma di fatti. E’ un segnale chiaro che la società civile ha voluto mandare. Un ultimo appello. Solo chi saprà coglierlo dimostrerà di amare questo Paese.




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