Un’Italia Telecomandata

di Luca Memoli

Gli italiani sono un popolo di abitudinari e fanno fatica ad aggiornarsi nel campo dei nuovi media, eccezion fatta per il cellulare.

Dal sesto rapporto CENSIS – U.C.S.I. sulla comunicazione in Italia redatto nel 2006 viene fuori un quadro piuttosto risaputo del nostro rapporto con i media: siamo dei teledipendenti e lo si evince in maniera evidente se si confrontano i dati rilevati in Italia con quelli raccolti negli altri grandi paesi europei.

L’articolato rapporto parte da un orizzonte interpretativo rinnovato che tiene conto della eccezionale dinamicità dei mezzi di comunicazione, infatti si tiene conto anche di nuovi media come internet e i cellulari. Questi ultimi riescono a competere in termini di uso con la TV e li troviamo primeggiare soprattutto fra gli adolescenti. Un fenomeno tutto italiano se si da un’occhiata ai dati degli altri paesi europei.

Il mondo cambia, internet incalza, i cellulari conquistano il mercato, ma l’Italia ribadisce il suo sviscerato affetto per il piccolo schermo e la sua atavica antipatia per libri e quotidiani. La teledipendenza italiana è un dato che si afferma a causa della poca diffusione di massa degli altri media. Un fenomeno analogo è quello della Spagna che cerca comunque di bilanciare questa tendenza con la maggiore diffusione di internet, quotidiani e libri.

Un dato che può apparire contraddittorio è quello relativo all’informazione: gli italiani nel 90% dei casi si rivolgono alla tv ma dichiarano di esserne poco soddisfatti. Se pur utilizzati in minore percentuale, la radio, i libri e internet, sono più apprezzati per la qualità dell’informazione offerta.

Considerando poi la fascia dei servizi utili (pensiamo alla consultazione degli orari dei treni, della posta elettronica, del servizio meteorologico…) internet sovrasta di molto gli altri media.

Anche quando si tratta di orientarsi verso un acquisto, internet si colloca ai vertici delle classifiche: sono in molti ad effettuare acquisti dalla rete, anche gli utenti meno abituali.

Se confrontato con le statistiche degli altri anni dal rapporto 2006  emergono comunque elementi interessanti. Prima fra tutti si può evincere una decisa volontà degli italiani di maturare una certa indipendenza dalla televisione e di diventare più selettivi e critici nei riguardi dei messaggi che ci vengono propinati quotidianamente. La strada è ancora lunga ma lo sviluppo di tecnologie che fino a un decennio fa sembravano soltanto fantascienza ci fa intravedere un futuro in cui l’interattività della comunicazione avrà sempre più rilevanza. La televisione, attenta a queste nuove tendenze, sta cercando di adeguarsi con il digitale terreste e la tv tematica satellitare anche se internet, in questa corsa, è già molto più avanti.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.